Neto: il nuovo artista della Lazio vola sui pattini
A quattro anni fa l’attaccante portoghese si dedicava anche all’hockey su ghiaccio. «Meglio il calcio»
La sua fantasia è stata alimentata sui campi da hockey su ghiaccio. Anzi fino a quattro anni fa Pedro Neto si divideva tra due sport. Poi si è dedicato esclusivamente al calcio. E col suo talento, nella prima uscita con la Lazio, nell’amichevole contro il Real Rocca di Papa, ha incantato i tifosi. Il 17enne portoghese, giunto a fine agosto da Braga, è il nuovo astro nascente nel laboratorio di Inzaghi. Estro e tecnica di alta qualità. Dribbling e veronica alla Zidane, i pezzi pregiati nel cilindro del suo repertorio. «Quando ho dovuto scegliere tra andare a giocare per lo Sporting Braga e rimanere a Viana do Castelo per l’hockey, ho optato per il calcio e ho fatto la scelta migliore», ha dichiarato in un’intervista rilasciata in Portogallo. Aveva tre anni quando ha cominciato a pattinare, complice anche la passione del padre che è stato un giocatore professionista di hockey nella Juventude de Viana. «Mi piace di più il calcio», ammette Pedro Neto, che è arrivato a Roma in un’operazione sotto la regia di Jorge Mendes per una valutazione complessiva di 17 milioni di euro (riscatto che seguirà il prestito biennale) dopo esser finito nel mirino di Barcellona e Arsenal.
RIFERIMENTI Il calcio era però nel destino di Neto anche come nipote d’arte. Lo zio, Sergio Lomba, ha giocato da difensore in Portogallo con Moreirense e Gil Vicente, oltre che nella nazionale del Mozambico. Arrivato con un altro giovane portoghese in ascesa, il centrocampista Bruno Jordao, Pedro Neto ha trovato un punto di riferimento nel connazionale Nani, l’acquisto top della Lazio all’ultimo mercato. «Mangiamo sempre insieme», ha detto sul gruppo lusitano della Lazio.
OBIETTIVI Con lo Sporting Braga il 14 maggio scorso ha esordito nel campionato portoghese, con un gol nel 4-0 contro il Nacional. Ammira Ciro Immobile e il suo fiuto da bomber. «La cosa più importante nel calcio è fare gol e lui ha un’enorme attitudine a finalizzare. Non è facile segnare tanti gol in Serie A perché le difese sono molto forti. Devi esser qualcuno al di sopra della media...». Ha le idee chiare sui propri orizzonti in Italia. «Voglio avere la possibilità di dimostrare il mio valore. Vorrei giocare 10 partite: per il primo anno sarebbe l’ideale. La squadra è anche molto competitiva e so che devo lavorare tanto, ma l’obiettivo principale è quello». Inzaghi lo sta allevando con attenzione. Per la trasferta con la Juventus Pedro Neto potrebbe entrare nella lista dei convocati. È il più giovane, ma con i suoi numeri può dribblare rapidamente pure le gerarchie nell’attacco della Lazio.