Oggi ultime ore di stop Izzo ritrova una maglia E Juric rivede il Genoa
C’è Lapadula che si allena, e fa pure gol, ci sono Veloso e Laxalt che tornano a lavorare a pieno ritmo dopo aver superato qualche acciacco. A Pegli fa capolino pure Perin, di ritorno dall’impegno azzurro. Juric, insomma, sta ritrovando il suo Genoa in vista della sfida di Cagliari, fondamentale per il suo futuro e per quello della squadra rossoblù. Per l’occasione l’allenamento è a porte aperte e, non per caso, gli occhi sono rivolti soprattutto ai movimenti, agli scatti e ai tocchi precisi di Armando Izzo.
BRUTTO COLPO E’ lui a innescare Lapadula nell’azione del gol. Izzo domani finirà di scontare la lunga squalifica subita ad aprile: dapprima 18 mesi di stop, poi ridotti a 6, per una doppia omessa denuncia di una presunta combine relativa a un campionato disputato con l’Avellino. Guai antichi e pure poco dimostrati, che hanno rischiato di bruciargli la carriera.Ci vuol altro, però, per far
squalificato, e out: allarme centrocampo E il romano può approfittarne vacillare un ragazzo cresciuto a Scampia. Izzo ha incassato il colpo con dispiacere, ma senza farne un dramma. Senza, soprattutto, trasformarlo in un alibi per togliere il piede dall’acceleratore. Ha disputato il suo ultimo match ufficiale il 9 aprile, contro l’Udinese, tre giorni prima della sentenza che lo ha stoppato, però non ha mai rallentato i suoi allenamenti, anzi, in questi mesi se possibile ha pure reso più ferrea l’attenzione alla cura del suo fisico e all’alimentazione. Non ha perso un allenamento, ha sfruttato al meglio la possibilità di scendere in campo con la squadra nelle amichevoli per non perdere il ritmo e, sabato a Imperia, contro il Sion, ha lasciato tuti a bocca aperta: anticipi sontuosi, idee chiare e pure un tentativo di assist, con tocco sotto, sfumato per pochissimo. Ma non solo: la solita presenza pesante in campo, con il povero attaccante esterno degli svizzeri, Adryan, intimidito con un paio di semplici mosse.
BAMBINI Izzo, insomma, c’è. Come prima, più di prima. I mesi difficili hanno reso ancor più brillante il legame con le persone che contano: la moglie e le due figlie, il procuratore
aperte al centro sportivo viola E domenica l’Udinese Palermo, sempre al suo fianco, pochi amici veri. Nel periodo buio è divenuto visibile anche un suo lato prima meno evidente, quello benefico. Le sue visite a Scampia, per unirsi ai ragazzi della onlus Insieme, quei piccoli con problemi familiari che vengono aiutati negli studi, come accadeva a lui da bambino, hanno lasciato un segno. Ma Izzo la sensibilità nei confronti dei bambini meno
fortunati la porta dentro di sé: spesso anche a Genova si è mosso con entusiasmo per appoggiare iniziative simili.
SOGNI Il suo rientro, dopo 14 partite di stop, fa felice Juric, che ritrova una pedina fondamentale. Pedina che ha difeso durante l’estate, chiedendo di bloccarne il trasferimento, prima alla Fiorentina, poi all’Inter. In tanti lo volevano. Per il tecnico, però, era intoccabile. Ora potrà riprendere il suo posto sul lato destro del trio difensivo, con licenza di avanzare e sfruttare così anche le sue grandi abilità tecniche. Quella che Juric insegue, però, è soprattutto la sua personalità. A Cagliari inseguirà un risultato positivo che a Izzo manca da tantissimo, dal 5 marzo 2017, giorno in cui il Genoa vinse a Empoli la sfida più importante dello scorso campionato. Contro il Milan, il 18 marzo, era stato pure capitano del Genoa, chissà, magari quella fascia può diventare un altro obiettivo da inseguire, insieme al sogno interrotto dalla squalifica, quello azzurro. Izzo è già entrato nelle scelte di Ventura, così come aveva fatto con Conte, ora può riprendere la sua corsa, inseguendo il mondiale.