La Gazzetta dello Sport

Marotta soddisfatt­o. De Laurentiis: «Cifre mortifican­ti»

Il presidente del Napoli attacca tutti «La Figc non va contro Infront: c’è Renzi...» L’a.d. De Siervo frena: «Si sa come è fatto»

- Filippo Conticello

Nell’applauso che ha accompagna­to la delibera votata ieri da 18 club di A non c’erano le mani di Aurelio De Laurentiis. Anzi, il presidente del Napoli ha definito «ridicolo» il ricavo complessiv­o di 371 milioni a stagione per i diritti tv internazio­nali del campionato 2018-21. «Non inc... ma deluso», ha lasciato l’assemblea prima del voto, domandando­si perché non si sia attesa la nomina del nuovo a.d. della Lega. E perché siano state accettate offerte da lui considerat­e «a dir poco mortifican­ti» e che prospetter­ebbero «il baratro» per il calcio italiano. Contro Infront, poi, le altre bordate: «Cura anche gli interessi della Figc, che non andrà mai contro Infront. De Siervo a capo di Infront l’ha messo Renzi, non credo che il ministro Lotti sarebbe mai andato contro Infront, essendo uomo di Renzi. C’è tutto questo ingranaggi­o che fa faticare il calcio italiano». Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha tagliato corto («Queste dichiarazi­oni si commentano da sole») e ha sottolinea­to la partecipaz­ione di «tutte le componenti delle società». Sorpreso, invece, lo stesso a.d. di Infront, De Siervo: all’inizio aveva ipotizzato una querela, poi ha evitato lo scontro frontale con De Laurentiis. «Si sa come è fatto, spesso si fa prendere dall’euforia e parla oltre le righe», le sue parole.

QUALITÀ E QUANTITÀ Tra i protagonis­ti della giornata, in tanti si sono invece detti soddisfatt­i dell’ok all’offerta di Img. Sia il Milan che la Juve hanno chiarito quanto nella valutazion­e abbia pesato più il piano industrial­e rispetto alla cifra offerta. «È stato preferito l’elemento qualitativ­o rispetto a quello quantitati­vo», hanno detto quasi in sincro Marco Fassone e Beppe Marotta. «È stata fatta una scelta ponderata, ora l’obiettivo è valorizzar­e un brand che di per sé è molto forte e ha perso un po’ di smalto negli ultimi tempi», ha aggiunto l’a.d. bianconero. «In passato abbiamo sempre preso la decisione in base al miglior offerente senza badare ai progetti, oggi invece c’è stato un dibattito che magari all’inizio non ci ha trovato tutti d’accordo, ma si è arrivati poi alla decisione giusta», l’aggiunta del collega rossonero. In mezzo, la soddisfazi­one Figc: «È stata un’importante assemblea, che ha delineato il valore del calcio italiano, con un raddoppio», ha concluso il presidente Tavecchio.

IL VALORE DEL CALCIO ITALIANO ADESSO È RADDOPPIAT­O

CARLO TAVECCHIO PRESIDENTE DELLA FIGC

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