Azzurrini in festa: poker al Marocco
Facile amichevole per il gruppo di Di Biagio: in gol Parigini, Cutrone Bonazzoli e Vido
Una festa per tutti a Ferrara. Per l’Under 21, ancora una volta travolgente dopo il 6-2 in Ungheria di giovedì scorso. Per il Marocco, accompagnato da tanti sostenitori che hanno tifato fino alla fine, malgrado la sconfitta anche troppo rotonda (4-0). Per la città, che ha abbracciato il ritorno della Nazionale portando settemila spettatori al Mazza. E soprattutto per Gigi Di Biagio. La sua squadra sembra crescere – e tanto – gara dopo gara, trascinata dai solisti come Cutrone (ancora una volta a segno, e fanno 4 gol in 4 gare con l’U21) e dalla forza del centrocampo di «scorta» formato da Murgia e Locatelli, bravissimi a dettare i tempi in entrambe le fasi di gioco e nel proporsi anche al tiro. La prodezza di Parigini (destro a giro all’incrocio per l’1-0, su sponda del solito Cutrone) e il guizzo sotto porta di Bonazzoli (3-0) sono le risposte migliori che il c.t. potesse avere da questa sfida, insieme all’ottima prova del portiere Audero, decisivo in avvio su El Kaouakibi e in coda al match su Bellamari. «Abbiamo tenuto bene campo e ritmo – ha detto il c.t. –, cercando e trovando quello che avevamo provato in questi giorni, e sono soddisfatto soprattutto di questo».
A DESTRA SI VOLA Senza Mandragora e Barella, leader in mezzo di questa squadra, l’Italia sbaglia poco o nulla, preferendo appoggiarsi alla forza e al dinamismo della catena di destra Calabria-Chiesa per costruire, almeno in avvio. E
quando la difesa si è distratta sul primo corner, ci ha pensato Audero a salvare con un doppio riflesso sottomisura. Ottima l’intesa e la divisione dello spazio offensivo della coppia Cutrone-Favilli, bravi anche a sacrificarsi nella fase di non possesso.
FIDUCIA Due reti nel primo tempo e due nella ripresa, ma soprattutto prima gara senza subire gol in questo biennio. Tutti elementi che fanno crescere
l’autostima e la credibilità di questo gruppo. Certo, Euro 2019 è lontanissimo, però se queste sono le premesse non sembra utopia poter puntare al massimo nell’Europeo di casa, dove l’obiettivo minimo sarà qualificarsi per l’Olimpiade di Tokyo 2020. Ma porre limiti oggi a questo gruppo potrebbe essere un errore. Ci sono qualità, personalità e individualità. Elementi imprescindibili per pensare in grande.