La Gazzetta dello Sport

La prima fascia aiuta Ventura Irlanda e Svezia da evitare

Martedì il sorteggio playoff: nell’urna anche le meno temibili Irlanda del Nord e Grecia

- Fabio Licari INVIATO A SCUTARI (ALBANIA)

Probabilme­nte meglio la Nord Irlanda, ma anche Grecia, Svezia e Irlanda non sono superiori all’Italia. Arriviamo da teste di serie al sorteggio dei playoff di martedì e non possiamo fallire: perdere il Mondiale contro nazionali non di primissima fascia sarebbe, questa sì, un’apocalisse sportiva. L’Italia vera, con la sua cifra tecnica standard, può staccare il biglietto per Russia 2018. A patto di ricordarsi che queste qualificaz­ioni sono state molto più equilibrat­e del previsto: quindi non ci sono sfide scontate.

PRIMA FASCIA Sembra che il ranking Fifa rifletta il valore delle nazionali: Svizzera, Italia e Croazia sono in teoria le più forti tra le otto «migliori seconde» (alla fine è rimasta fuori la Slovacchia di Hamsik). La Danimarca era in bilico tra le due fasce: ma la Francia (battendo la Bielorussi­a) e l’Olanda (che ha avuto un ultimo sussulto d’orgoglio contro la Svezia) l’hanno «confermata» tra le teste di serie. Martedì 17 a Zurigo queste quattro squadre saranno accoppiate alle quattro di seconda fascia, in sfide di andata e ritorno: da sorteggiar­e anche chi giocherà in casa la prima (particolar­e non di poco conto). Poi, tra il 9 e il 14 novembre, i playoff.

COINCIDENZ­A NORD IRLANDA Chi scegliere? Non ci sono grandissim­e differenze tra le quattro rivali potenziali, ma una coincidenz­a è impression­ante: nell’ultimo – l’unico – Mondiale al quale l’Italia non si è qualificat­a sul campo, Svezia ’58, la strada fu sbarrata proprio dalla Nord Irlanda in un doppio spareggio. Ritrovare i britannici sessant’anni dopo esatti sarebbe inquietant­e. La squadra di Michael O’Neill era anche a Euro 2016, ripescata agli ottavi, in totale tre sconfitte e un successo (con l’Ucraina). Seconda nel gruppo dietro alla Germania, ha approfitta­to del crollo parallelo di Norvegia e Repubblica Ceca. Forse è la più debole delle quattro.

TANTI «ITALIANI» Un po’ più complicata sembra la Grecia che non segna tanto ma neanche subisce: tante vecchie e nuove conoscenze (Manolas, Tachtsidis, Papastatho­pulos, Torosidis) e sempre Mitroglou centravant­i, il tutto gestito dal tedesco Skibbe. Ha lottato alla pari con la Bosnia, superandol­a nel finale. I greci hanno più carattere ma meno fisico della Svezia, tutto sommato più solida e scomoda, nel suo (nei tempi) immutabile 4-4-2 senza più Ibrahimovi­c: una perdita non di poco conto. All’Euro francese, al di là dell’1-0 per gli azzurri, la differenza s’è vista, e anche l’Olanda ha dimostrato che, aggrediti, gli scandinavi fanno fatica. Da non sottovalut­are, infine, l’Irlanda del bravissimo Martin O’Neill: all’ultimo Europeo ci ha sconfitto, ma era l’Italia B perché gli azzurri erano già qualificat­i. Hendrick è un bel centrocamp­ista, il successo in Galles ha spiegato che le imprese non sono impossibil­i, dopo Trapattoni ha assorbito un po’ di geni italiani. E comunque a Dublino, come a Belfast, fare risultato pieno è durissima.

RANKING VERSO LA RUSSIA L’Italia è testa di serie agli spareggi grazie al ranking Fifa: dopo questo turno – dipende dalle qualificaz­ioni americane giocate nella notte – saremo tra il quattordic­esimo e il sedicesimo posto. Comunque meglio del diciassett­esimo di settembre. E quindi, in caso di qualificaz­ione, nelle urne di Russia 2018 saremo inseriti in seconda fascia. Col rischio di trovare Brasile, Germania o Spagna dalla prima. Ci pensiamo dopo: un problema per volta.

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REUTERS Il gol di Antonio Candreva, 30 anni, all’Albania che è valso il successo
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GETTY IMAGES Sotto, Carlo Tavecchio, 74 anni, presidente della Figc

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