La Gazzetta dello Sport

Juve, come riparte il diesel Higuain A ottobre accelera

Pipita s’impenna Parte a rilento poi è... Oktoberfes­t

- Matteo Dalla Vite

Lo slow del Pipita non è un affare preoccupan­te. E’ una temporanea consuetudi­ne. Perché da quando Gonzalo è Gonzalo gli inizi non sono quasi mai stati fulminanti, tremendi o devastanti (calcistica­mente parlando). I nettissimi segnali di ripresa a Bergamo nell’ultima di campionato danno un senso di resurrezio­ne alla stagione di Higuain, anche perché dalla sua ha una statistica che solitament­e non tradisce: parte lento, decolla ad ottobre, prende il volo fino a toccare sempre la doppia cifra (anche da record). PROFEZIA E NORMALITÀ Un anno fa come oggi Gonzalo Higuain ha dovuto fare a meno della nazionale: la stagione scorsa fu una parentesi; oggi una parentesi... doppia. E Pipita l’ha presa male. E malissimo ha subìto la seconda bocciatura, soprattutt­o vedendo la fatica dell’Argentina di Sampaoli a far gol nelle qualificaz­ioni per Russia 2018. Mentre negli anni passati il suo status era quello di un giocatore business-class che volava per gli impegni dell’Argentina tornando all’ultimo momento, ecco che adesso Gonzalo sta cercando di adattarsi a questa situazione di normalità: gli altri vanno, lui resta in Italia a lavorare. Però Pipita è uno che non molla: ha resistito agli urti dei 90 milioni e del San Paolo fischiante una stagione fa, sta reagendo adesso convinto che l’Albicelest­e potrà avere ancora bisogno di lui. E quell’abbraccio a Barzagli dopo la rete di Bergamo sa di profezia avveratasi da parte del difensore («Stasera segni» gli avrebbe detto il centrale di Fiesole) e di riattivazi­one del senso del calcio da parte dell’attaccante.

SEI COME MASSIMO Così, il 1° ottobre all’Atalanta, Pipita ha infilato il suo terzo gol stagionale: poco, non c’è dubbio. Nelle settimane scorse, Allegri è stato chiaro: «Non deve abbattersi, può dare di più». E in questi giorni a Vinovo Higuain si è allenato come un dannato per poter dare quel di più. Succede da anni. Da ottobre in poi. Le sue partenze non sono a razzo, e il calcolo parte da quando è arrivato in Italia: 3 gol (a Chievo, Atalanta e Milan) nel primo anno di Napoli dopo 7 gare di campionato; addirittur­a zero nel secondo anno (fece 2 assist ma in fatto di reti si attivò all’ottava infilando una tripletta al Chievo); 5 nella terza stagione (2 alla Sampdoria, 2 alla Lazio e 1 alla Juventus); 6 la stagione scorsa nel primo anno juventino (1 alla Fiorentina, 2 al Sassuolo, 1 al Cagliari, 2 all’Empoli); solo 3 quest’anno a Cagliari, Chievo e Atalanta. Un anno fa faticava Dybala ad accendersi: oggi La Joya ne ha fatti 12 (Supercoppa compresa) e Pipita si è fermato al tris. I suoi traguardi finali sono, dal primo anno di Napoli, 17, 18, 36 e 24 gol. Sempre doppia cifra, anche con record, e senza contare le reti di Champions, teatro in cui ha segnato all’Olympiacos dando voce allo sblocco dopo due panchine iniziali di fila. «Grazie a tutti quelli che ci sono sempre stati. Facile esserci adesso…».

Il gol all’Atalanta conferma che questo è il suo mese. Dopo la delusione-Argentina riparte dalla vittima preferita: la Lazio

LA PREFERITA In tutto questo, ecco che l’emersione può avere l’aiutino: si chiama Lazio e se è vero che ogni volta la squadra di Lotito viene evidenziat­a come vittima preferita, è altrettant­o vero che i gol di Pipita arrivano sempre (tranne l’ultima finale di Coppa Italia e di Supercoppa). Higuain ha incontrato la Lazio 15 volte e infilato 13 gol di cui 12 in A e uno nella coppa nazionale.

OKTOBERFES­T La possibilit­à di emergere arriva anche da un’altra coincidenz­a statistica (Opta): ottobre è un mese buonissimo per Higuain (media 0,76% a gara) ma nelle percentual­i ci sono prima dicembre gennaio e maggio. L’ottobre da decollo è sintomatic­o della partenza lenta di agosto e settembre (0,56% e 0,45%): poi, l’impennata. Solitament­e Pipita fa così: e il gol all’Atalanta (datato 1° ottobre) conferma.

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GETTY Gonzalo Higuain, 29 anni: finora 3 gol in A e uno in Champions

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