La Gazzetta dello Sport

DIRITTI TV ALL’ESTERO PER LA A 371 MILIONI

Nel triennio 2018-21 ci sarà un aumento del 95%. Ad aggiudicar­si i diritti a sorpresa l’americana IMG

- Marco Iaria MILANO @marcoiaria­1

Da 190 a 371 milioni. È un poderoso balzo in avanti che fa stappare lo champagne in Lega. È il valore medio annuo dei diritti tv esteri della Serie A per il triennio 2018-21, con una crescita del 95% rispetto al ciclo precedente. Per la prima volta nella storia della vendita centralizz­ata la licenza a esportare il campionato nel mondo non è andata a MP&Silva ma a un’agenzia concorrent­e, l’americana IMG. Pur in presenza di un’offerta economicam­ente più alta da parte dell’attuale broker, l’assemblea dei club ha scelto di cambiare strada. Un segno di discontinu­ità rispetto alla gestione precedente e una valutazion­e, del tutto inedita, di altri parametri, non puramente quantitati­vi. Ieri, infatti, prima di aprire le buste, sono stati ospitati i manager dei cinque player principali in gara (anche Mediapro, Perform e beINSports) per ascoltare i loro piani industrial­i per la Serie A. Quello di IMG è stato ritenuto più convincent­e in termini di condivisio­ne delle scelte, di distribuzi­one del prodotto e di attività collateral­i. «Abbiamo avuto l’impression­e - racconta un dirigente di club - che IMG non fosse qui solo per acquistare e rivendere un diritto ma per accompagna­rci nella valorizzaz­ione del nostro campionato».

COMPETIZIO­NE MP&Silva, che nell’asta precedente aveva vinto con un’offerta da 186 milioni annui (si arrivava a 190 coi 4 milioni per la fornitura del segnale), stavolta si è spinta sino a quota 351 contro i 340 messi sul piatto da IMG. Mediapro più staccata a 315 milioni e poi la variabile beINSports, che per il solo Medio Oriente, ha offerto 105 milioni; in quel caso, l’esborso di MP&Silva sarebbe sceso a 242 con un incasso combinato di 347. Qualche club ha pure suggerito di scegliere questa vendita mista, proprio per assecondar­e l’interesse arabo. Ma l’offerta onnicompre­nsiva di IMG ha prevalso. Anche perché gli americani hanno assicurato altri 12 milioni per i diritti del betting (operatori di scommesse).

INCASSI Come si arriva ai 371 complessiv­i? Oltre ai 340 milioni del pacchetto globale e ai 12 del betting, garantiti da IMG, ci sono i 4 milioni di Rai Internatio­nal (che prima venivano venduti da MP&Silva), i 7 milioni di fornitura del segnale e gli 8 per la promozione del campionato. Una novità, quest’ultima, fatta inserire dall’advisor Infront. Nel bando, infatti, era presente una clausola con cui si chiedeva agli operatori un 4% extra, per buona parte vincolato agli investimen­ti tesi al migliorame­nto del prodotto. Da tutto questo sono escluse la Coppa Italia e la Supercoppa, che nel 2015-18 introitava­no 26 milioni annui e che si è deciso di scorporare e vendere successiva­mente. «Siamo riusciti a stimolare la competizio­ne con lo studio dei diversi territori e le trattative private», esultano l’a.d. di Infront Italy Luigi De Siervo e il vice commissari­o di Lega Paolo Nicoletti, reduci assieme al d.g. Brunelli dalla fruttuosa spedizione di Londra. Adesso tocca ai diritti domestici, dopo l’asta deserta di giugno.

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ANSA La vendita dei diritti non comprende Coppa Italia e Supercoppa

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