Joao Mario un derby super per cancellare quell’etichetta
45 milioni» non ha finora mai giustificato l’investimento di Suning, ma certe serate possono cambiare la vita
L’etichetta di mister 45 milioni gli resterà a lungo appiccicata addosso. Finora in negativo, visto che Joao Mario in questa prima parte della sua avventura italiana non ha certo dimostrato di valere un simile investimento, cifra che in un certo senso (insieme ai circa 30 milioni di euro spesi per Gabigol) pesa ancora oggi sulle vicende nerazzurre a livello di fairplay finanziario. Pochi alti, molti bassi, e a volte la sensazione di essere in presenza di un giocatore fisicamente poco adatto al complicato calcio italiano. Ci sono però serate che possono cambiare la storia di un calciatore o che perlomeno regalano sostanziosi «bonus» da sfruttare nel resto della stagione. Una di queste occasioni, a Milano, è sicuramente il derby, a maggior ragione un derby che potrebbe segnare pesantemente il destino dei cugini. Già, l’Inter parte infatti da +7 e un eventuale successo nerazzurro aprirebbe probabilmente una profonda crisi in casa Milan, ai limiti del «senza ritorno»: mettere la firma su un simile k.o. garantirebbe appunto una lunghissima «immunità». RINCORSA INIZIATA Joao Mario ha intanto preso la rincorsa con il suo Portogallo. Prestazione da protagonista nel 2-0 rifilato alla Svizzera con pass mondiale incorporato. Un’iniezione di fiducia i molti complimenti ricevuti in patria e la certezza di poter tentare il sogno mondiale in Russia dopo aver appena vinto l’Europeo, titolo storico per un Paese che a livello di nazionale non era riuscito a portare a casa niente nemmeno ai tempi del grande Eusebio, la perla nera del Mozambico, il Pelé europeo per intenderci. Oggi Joao Mario torna in Pinetina e inizierà a preparare la sfida di domenica sera. La maglia da trequartista sarà quasi certamente sua. Brozovic è infatti k.o. e Spalletti in questi giorni non ha avuto il tempo e gli uomini a disposizione per provare concretamente soluzioni alternative: si era per esempio parlato di Candreva alle spalle di Icardi e di Cancelo o Karamoh sulla fascia destra, strade tutto sommato praticabili in futuro ma bisognose di rodaggi importanti in allenamento. Joao Mario non è titolare dalla trasferta di Bologna, quando fra l’altro fu tolto a inizio ripresa per scelta tecnica: da allora, appena nove minuti in campo contro il Genoa e trentotto a Benevento. In generale, sette presenze (tre da titolare) e zero gol in questo campionato: non va a segno dallo scorso gennaio, gara casalinga contro il Pescara.
DERBY DUE VOLTE Doppio derby per il ragazzo di Oporto, la sfida è anche con André Silva, compagno di nazionale e in corsa per una maglia da titolare con Kalinic. «Abbiamo parlato di questa gara, è inevitabile – racconta il nerazzurro subito dopo Portogallo-Svizzera –, e naturalmente anche lui non vede l’ora di giocarla e di vincerla. È una partita molto speciale, attesa non solo in Italia. Noi stiamo bene, e vogliamo fare felici i nostri tifosi che saranno tantissimi allo stadio. Giochiamo in casa e contiamo sull’aiuto della nostra gente». Quarta gara casalinga per i nerazzurri, saranno in 80.000 al Meazza dopo i circa 160 mila che hanno complessivamente assistito alle sfide con Fiorentina, Spal e Genoa. E anche per Joao Mario l’uomo in più dell’Inter è Spalletti: «Rispetto alla scorsa stagione l’organizzazione è cambiata, ovviamente in meglio. Il tecnico è determinante, è un valore in più».