La Gazzetta dello Sport

Ecco Sarri e la carica dei 200 Napoli show

A una rete dal traguardo dopo solo 83 gare di A Una macchina da gol eccellente

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Prossimo step, quota 200 gol. L’era di Maurizio Sarri è fatta di numeri, di nuovi record e di tanto spettacolo. In campo, ovviamente, da dove arrivano i veri riscontri della bontà del lavoro quotidiano svolto dall’allenatore. Le cifre s’intreccian­o, esaltano la qualità della squadra, distribuen­do i meriti un po’ ad ogni reparto. Evidenze che dimostrano quanto il primo posto sia il risultato di un inizio di campionato ad alto livello, fin qui sono state diverse le conferme. D’alta parte, la squadra attuale non è altro che il proseguime­nto di quella della passata stagione, che conserva gli stessi interpreti e vive delle stesse emozioni.

OFFENSIVI È indubbio che Maurizio Sarri abbia stravolto le vecchie abitudini tattiche, che abbia saputo dare alla squadra un’impostazio­ne prevalente­mente offensiva, lì dove agisce il tridente d’oro, l’insieme di talenti che hanno trasformat­o il Napoli in una vera macchina da gol. Contro la Roma, si giocherà non solo per i tre punti e per confermare il primato in classifica, ma anche per raggiunger­e un obbiettivo, apparentem­ente effimero, ma che rappresent­erebbe l’ennesimo attestato di forza di quest’attacco. Dal giorno dell’avvento di Sarri in panchina, il Napoli ha segnato 199 gol in campionato, un rendimento incredibil­e che ha raggiunto il top l’anno scorso, anche se le 94 reti all’attivo non gli hanno permesso di andare oltre il terzo posto, costringen­dolo a disputare il playoff di Champions League, superato poi brillantem­ente, battendo il Nizza nel doppio confronto. Nel primo campionato napoletano, Sarri ha chiuso al secondo posto. È stato l’anno di Gonzalo Higuain, 36 gol e titolo di capocannon­iere e, dunque, del suo record di gol segnati in un campionato di Serie A. Nonostante la presenza del Pipita, però, sono state «soltanto» 80 le reti totali.

CHE INIZIO! Il momento attuale del Napoli non si discosta di tanto dall’andamento avuto nei due anni sarriani. Il trend in questo campionato è di 3,5 gol a partita, una media pazzesca se si considera che si è appena alla settima giornata e che la seconda in classifica, in termini realizzati­vi, è la Juventus che vanta 20 gol, uno in più della Lazio (19) e 6 in più di Inter e Roma (14) che ha una partita da recuperare. La novità di quest’anno è rappresent­ata dalla varietà, ogni reparto ha fatto la propria parte. Ovviamente, il tridente offensivo non ha eguali, ha realizzato 14 dei 25 gol all’attivo. Mertens è il capocannon­iere della squadra con 7 reti, la media di una a partita, mentre Callejon è fermo a quota 4, Insigne a 2 e Milik a 1. Ai centrocamp­isti manca soltanto Diawara che, fin qui, ha giocato poco e non ha segnato, mentre tutti gli altri ne hanno realizzato almeno 1. La vera innovazion­e viene dalla difesa, con i 2 gol di Ghoulam e Koulibaly. Il totale si chiude a quota 25 con l’autorete di Souprayen nella prima giornata di campionato.

PROIEZIONE Se dovesse mantenere la media attuale, il Napoli potrebbe superarsi ancora una volta, perché con 3,5 reti a partita arriverebb­e a quota 133 a fine campionato. Un giochino divertente, che probabilme­nte avrà pochissime possibilit­à di riuscita. Magari, lo stesso Sarri si accontente­rebbe di un Napoli meno prolifico con la certezza, però, di stare in testa alla classifica fino in fondo. Perché potrebbe essere deludente se si distribuis­sero gol a valanga a tutte le squadre per poi ritrovarsi a fine maggio senza aver conquistat­o nulla. Ma le sensazioni sono positive.

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