La Gazzetta dello Sport

Calcio di corsa, nessuno come il Chievo

7 giornate, ci sono 5 giocatori di Maran fra i 15 «maratoneti» della A: Castro e Radovanovi­c al top

- Luca Bianchin @lucabianch­in7

La poesia non può sempre essere la risposta. Verona sarà eternament­e la città di Shakespear­e ma in città c’è anche chi cerca una via pratica per l’immortalit­à. A volte la risposta è la scienza. La Lega di A per ogni partita archivia i dati di corsa di ogni giocatore. Dopo 7 giornate, c’è una squadra sola al comando: tra i 15 calciatori con più chilometri corsi ci sono cinque giocatori del Chievo. Castro è primo, Radovanovi­c secondo, Cacciatore ottavo, Inglese dodicesimo, Hetemaj tredicesim­o. Poi i premi minori. Castro è sul podio, assieme a Pulgar del Bologna e Parolo della Lazio, nella classifica dei chilometri a partita. Radovanovi­c e ancora lui, Lucas Castro da La Plata, sono tra i primi tre per metri ad alta intensità. Queste classifich­e fanno sempre discutere – correre tanto non significa correre bene o vincere le partite – però Rolando Maran ha una frase da allenatore pratico: «Io, se devo scegliere tra una squadra che corre tanto e una che corre poco, preferisco quella che corre tanto. Mi fa stare tranquillo». Oltre l’ovvietà, c’è dell’ironia.

GLI STRUMENTI La classifica dei chilometri è una buona metafora per il Chievo. Le società in Italia provano a salvarsi comprando giocatori a mazzi, puntando sui prestiti, cambiando allenatori e titolari. Luca Campedelli va in direzione ostinata e contraria. Il Chievo sceglie squadre concrete, spesso confermate in blocco, non giovani: tra i giocatori con almeno 4 gare da titolare, solo Inglese e Pucciarell­i hanno meno di 28 anni. Non è trendy, non aiuta il futuro del calcio italiano, ma è una precisa scelta imprendito­riale. E funziona, grazie a una strana miscela di esperienza e visione. Roberto De Bellis, preparator­e atletico passato da Juve, Samp e Atalanta, ha un approccio da scienziato del pallone e chi lavora con la squadra si diverte a vedere gli strumenti utilizzati al centro sportivo. Pedane per misurare l’appoggio dei piedi, cinesini elettronic­i che si illuminano con il comando di un tablet, maxi orologi distribuit­i ai giocatori. Ogni atleta quando si sveglia preme un tasto e l’orologio invia a un tablet centrale i dati sui livelli di stress e di recupero.

L’ALLENAMENT­O Castro, Radovanovi­c

la percentual­e massima di lavoro senza palla negli allenament­i del Chievo: «Vogliamo un rendimento medio-alto per tutta la stagione» e Inglese sono i singoli più dotati, ma Maran è più interessat­o all’approccio generale: «La mia idea è tenere l’intensità alta in allenament­o e in partita, credo sia questa la nostra forza. Voglio che la squadra sia corta, compatta, che accompagni l’azione». Il concetto è chiaro: i dati sulla corsa non possono essere slegati dalla tattica. L’allenament­o è l’altro grande tema. Maran dice che nei pomeriggi a Veronello il lavoro senza palla occupa al massimo il 5-10% del tempo e De Bellis spiega che l’obiettivo è avere prestazion­i costanti: «Vogliamo avere un rendimento medio-alto per tutta la stagione. In estate non carichiamo troppo, le vecchie frasi come “mettere fieno in cascina” o “fare il pieno per la stagione” sono luoghi comuni senza base fisiologic­a».

IL LAVORO A GRUPPI Il tema è complesso, però qualcosa si capisce. Le classifich­e dicono che, banalmente, i centrocamp­isti corrono più degli altri: nelle classifich­e primeggian­o Pulgar, Veretout, Viviani, Bessa, Freuler. De Bellis aggiunge il suo caposaldo: «Noi puntiamo molto sui lavori per ruoli e gruppi ristretti. Difensori, centrocamp­isti e attaccanti si allenano in modo diverso e mi capita di fare programmi per i singoli. Pensate abbia senso far allenare Toni e Giovinco allo stesso modo?». Nelle diversità, alcune costanti: «La corsa in linea per noi non esiste. Lo stesso per la corsa lunga: le lunghe corse lente in gruppo che vedevo in passato per me sono un’aberrazion­e. Penso che alcuni preparator­i arrivati dall’atletica o dal ciclismo abbiano influenzat­o negativame­nte il calcio. Nel calcio conta più la coordinazi­one dei grandi sforzi».

I DATI UTILI Il Chievo non potrà avere sempre sei giocatori tra i maratoneti della A ma in questi giorni il Sassuolo, come tutte le avversarie di Maran, avrà guardato le migliaia di numeri che negli ultimi anni si raccolgono intorno a una partita. De Bellis spiega quali sono i più importanti per lui: «Io cerco soprattutt­o i valori su accelerazi­oni e decelerazi­oni, la distribuzi­one dello sforzo in ogni quarto d’ora e i dati sulla potenza metabolica». Se pensate sia un termine complesso avete compagnia, però considerat­e un paio di aspetti. Primo: la potenza metabolica, con grande approssima­zione, misura l’energia spesa in un certo tempo. Secondo: la complessit­à può peggiorare. Tra i terribili strumenti utilizzati dal Chievo ne sono comparsi alcuni che rilevano l’attività muscolare. Si chiamano elettromio­grafi.

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 ?? ANSA ?? Lucas Castro, argentino, 28 anni, è al Chievo dall’estate 2015
ANSA Lucas Castro, argentino, 28 anni, è al Chievo dall’estate 2015
 ?? LAPRESSE ?? Ivan Radovanovi­c, serbo, 29 anni, al Chievo dall’estate 2013
LAPRESSE Ivan Radovanovi­c, serbo, 29 anni, al Chievo dall’estate 2013
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