La Gazzetta dello Sport

Cagliari, l’attacco è flop All’Arena c’è il Genoa: pronto il Pavoletti Day

1Dopo tre sconfitte con 0 gol segnati Rastelli si affida alla voglia di riscatto dell’attaccante contro la squadra che lo ha lanciato e con cui ha realizzato l’ultima rete in campionato un anno fa

- Giulio Saetta @giuliosaet­ta

L’uomo che viene dal mare non può più sbagliare. Domenica in una Sardegna Arena che va per il tutto esaurito, Leonardo Pavoletti sfida il «suo» Genoa con gli occhi di tutta un’isola puntati addosso. Per diverse ragioni. Perché il sardo è uomo che bada alla sostanza e si aspetta di veder fruttare i soldi che spende. Nel dettaglio, i 2 milioni già versati al Napoli per il prestito, i 10 che serviranno per onorare l’obbligo di riscatto e quell’uno e mezzo di stipendio a stagione (più considerev­oli bonus) che quest’estate hanno reso Pavoletti l’acquisto più costoso nella storia del Cagliari.

BLACKOUT Un’altra ragione ha a che fare con il blackout dei rossoblù, reduci da tre sconfitte consecutiv­e, con Sassuolo, Chievo e Napoli, senza segnare nemmeno un gol. Se la classifica non fa paura in un campionato mediamente livellato verso il basso, sono i numeri dell’attacco a far scattare la sirena d’emergenza. Con 4 reti segnate, Rastelli ha il terzo peggiore reparto avanzato del campionato insieme a quello del Crotone e del Sassuolo, dietro ci sono soltanto Verona (3) e Benevento (2); il terzultimo in quanto a numero di tiri nello specchio (29), davanti a Spal (28) e Verona (26); e penultimo nei tiri totali (59), peggio ha fatto solo la Spal con 54. E poi c’è un’infermeria che si svuota lentadei

le reti segnate dal Cagliari in 7 giornate di campionato: terzultimo attacco della Serie A con Crotone e Sassuolo, davanti solo a Verona (3) e Spal (2) mente: Sau ieri è tornato in gruppo ma difficilme­nte domenica sarà titolare in attacco.

IL PAVO DAY

Infine c’è l’aspetto umano, emozionale, ed è lì che Cagliari-Genoa potrebbe diventare il «Pavoletti Day». «Per me sole e mare significan­o tanto, anche nella vita di tutti i giorni» aveva detto l’attaccante all’arrivo a Cagliari. «Svegliarsi con una bella giornata mette voglia di allenarti». Nato a Livorno e cresciuto nella squadra cantieri navali, domenica sfida la squadra della città (marinara) in cui tra 2015 e 2016 ha fatto valere le sue doti di bomber (25 gol in 46 partite) e dove ha segnato il suo ultimo gol in Serie A, quello del 3-0 trionfale contro il Milan a Marassi, il 25 ottobre 2016, quasi un anno fa.

L’ULTIMA MAGIA

Una rete bellissima, una delle sue, fatta di velocità, potenza e classe: dentro in area a cento all’ora sulla verticaliz­zazione di Laxalt,

dribbling che mette a sedere Romagnoli e piattone di giustezza sul secondo palo che infilza un incolpevol­e Donnarumma. Un capolavoro che, paradossal­mente, invece che alle stelle lo porta nella polvere. Dopo quella rete per Pavoletti infatti si avvicina un doppio calvario, a livello prima fisico e poi del morale. Il 22 novembre con la Lazio è costretto a fermarsi fino all’anno nuovo per una brutta distorsion­e al ginocchio sinistro.

NUBI SU NAPOLI

Nel gennaio 2017 approda in un’altra città di mare vincendo il casting di De Laurentiis per il sostituto di Milik, fuori causa per un crac al ginocchio ancora più grave del suo. I 18 milioni e una firma fino al 2021 fanno pensare a un futuro soleggiato a Napoli, ma qualcosa va storto. Sarri che non lo «vede» e si inventa Mertens falso nueve piuttosto che dargli fiducia: in 20 giornate con la maglia azzurra sta seduto in panchina 13 intere partite racimoland­o 194 minuti di campo. E nessun gol. In totale, dopo la magia al Milan sono 13 le gare di campionato giocate da Pavoletti senza andare a segno. Ma contro il «suo» Genoa lui e il suo Cagliari possono ricomincia­re a esultare.

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GETTY Leonardo Pavoletti, 28 anni, ancora a secco in campionato
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REUTERS Pavo dopo il gol al Milan

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