Doping Lucioni Il medico si dice responsabile
1Palla al procuratore capo Alberto Cozzella Deferiti entrambi?
Il medico sociale del Benevento, Walter Giorgione, ha confermato dinanzi alla Procura antidoping la versione fornita da Fabio Lucioni in merito all’assunzione dell’anabolizzante Clostebol, al quale il capitano giallorosso è stato trovato positivo dopo Benevento-Torino. L’assunzione di responsabilità da parte del dottor Giorgione potrebbe attenuare la posizione del calciatore, cui il medico ha ammesso di aver applicato uno spray cicatrizzante con all’interno la sostanza incriminata, specificando di possedere personalmente il farmaco che non era quindi nella disponibilità del club. Un punto a favore della società, difesa nella circostanza dall’avvocato Chiacchio. Ora spetterà al procuratore capo Alberto Cozzella, una volta chiusa la fase istruttoria, decidere se procedere con il deferimento di Lucioni e del medico Giorgione. Ci sono alcuni precedenti poco confortanti, come quello relativo alla fondista di sci norvegese Therese Johaug che per un caso simile, e con la medesima assunzione di responsabilità da parte del medico della sua nazionale, ha comunque subito una condanna a tredici mesi di squalifica.
SI RIVEDE ANTEI Intanto, la squadra ha ripreso ieri gli allenamenti a Paduli, trovando sugli spalti un murales di incitamento, con dipinto il volto di un guerriero, realizzato da un artista di strada, Daniele Procaccini. Sono rientrati i nazionali, anche se solo da oggi Parigini - reduce dal gol con l’Under 21 - sarà regolarmente in gruppo. Baroni, cui il presidente Vigorito ha riconfermato una volta in più la fiducia, potrebbe ritrovare anche Antei, assente dalla gara con il Napoli, in vista del match di lunedì sera a Verona. Sicura la conferma di Iemmello al centro dell’attacco e di D’Alessandro come esterno offensivo. Da capire se l’ex di turno - a segno contro l’Inter prima della sosta - sarà schierato a destra o a sinistra. Molto dipenderà da chi Baroni sceglierà di mandare in campo tra Lombardi e Lazaar.