La Gazzetta dello Sport

Valigette, escort e «biscottone» Il Cile resta a casa

Quanti sospetti: Falcao parla coi peruviani, le accuse del c.t. venezuelan­o. La Roja paga per tutti

- Adriano Seu

Dalle prostitute nel ritiro del Venezuela al patto di non aggression­e tra Colombia e Perù. Esplodono le polemiche oltreocean­o dopo l’ultima giornata di Eliminator­ias che ha condannato il Cile all’esclusione da Russia 2018. Cosa non si farebbe pur di partecipar­e ai Mondiali. Di tutto e di più a quanto pare, soprattutt­o in Sud America, dove l’atto conclusivo è stato segnato da veleni e accuse incrociate con tanto di presunte valigette, «biscotti» spudorati e un nutrito carico di escort denunciato a chiare lettere dal tecnico venezuelan­o. Ma è il caso di andare per ordine, visto che ogni sfida di martedì notte valeva ai fini della classifica e che tutti o quasi si giocavano qualcosa.

ESCORT E VALIGETTE I primi sospetti sono sorti sullo scontro tra Ecuador e Argentina, preceduto da indiscrezi­oni riguardant­i l’esistenza di incentivi in denaro promessi ai giocatori ecuadorian­i in caso di successo contro Messi e compagni. Una pratica piuttosto diffusa a quelle latitudini, ma smentita con toni piccati dal tecnico dell’Ecuador prima ancora che dalla strepitosa tripletta con cui la Pulce ha steso gli avversari, negando alla Tricolor il (presunto) assegno succulento. Il caso più eclatante è invece stato sollevato dal tecnico venezuelan­o Rafael Dudamel, che dopo il successo in casa del Paraguay ha denunciato la presenza di «un numeroso gruppo di prostitute inviate la notte prima nel ritiro della Vinotinto con il chiaro intento di corrompere la squadra» per favorire un successo dell’Albirroja, a cui sarebbe bastato il successo per guadagnare il quinto posto e il conseguent­e spareggio contro la Nuova Zelanda. «E’ stata una cosa indegna. C’è ancora gente convinta che certi mezzucci possano servire, ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo di profession­isti seri che non giocano con i sentimenti dei tifosi per una notte di sesso», ha tuonato Dudamel dopo la gara.

IL «BISCOTTONE» DI LIMA Di presunto complotto si è parlato anche a proposito della sfida tra Brasile e Cile, con la stampa argentina che ha parlato di un tacito patto di non aggression­e per far fuori l’Albicelest­e. Sospetti infondati alla luce del 3-0 rifilato dalla Seleçao a Sanchez e compagni, condannati ad assistere al Mondiale davanti alla tv con conseguent­e bufera condita dalle dimissioni di Pizzi e dai velenosi tweet di lady Bravo, che ha puntato il dito su diversi giocatori rei di aver spesso alzato il gomito prima degli allenament­i. Diverso il discorso circa il «biscotto» confeziona­to da Perù e Colombia, accontenta­tesi del pareggio dopo una serie di conciliabo­li in campo ripresi dalle telecamere e rilanciati ieri in ogni angolo del web. L’accordo orchestrat­o tra i giocatori, con Falcao impegnato in lunghe conversazi­oni a bocca rigorosame­nte coperta e le panchine in subbuglio, è parso lampante.

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AP La delusione del Cile nel volto di Gary Medel

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