Universiadi «In ritardo ma Napoli ce la farà»
1Presentata l’edizione del 2019 Malagò: «Facciamo bella figura»
Maledetta fretta. «Alla fine avremo non più di un anno di tempo utile per fare le opere di ristrutturazione – racconta il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, più sconsolato che combattivo –, per noi è una grande sfida». Forse troppo grande? «Dobbiamo vincerla – taglia corto –. Se occorre, chiederemo alle imprese di fare i turni di notte. Dovremo lavorare alla giapponese, alla coreana».
UNITI Napoli 2019 (3-14 luglio), Universiadi (quasi) impossibili? Un attimo. È vero, bisogna fare in fretta e, come dice il presidente del Coni Giovanni Malagò – padrone di casa in un Salone d’onore rinnovato che rapisce gli occhi – «dobbiamo fare bella figura». Tradotto: guai a fare le cose come i figli della gattina frettolosa... Ma siamo pur sempre l’Italia, il Paese che nell’emergenza solitamente dà il meglio di sè. «Situazione complicata, da oggi dovremo remare tutti insieme», ammonisce, ancora, Malagò. Già, il lavoro di squadra è l’unica speranza per condurre la nave in porto (non solo quella che ospiterà il villaggio degli atleti galleggiante). «Ora inizia un lavoro ferreo che va oltre i colori delle amministrazioni – assicura il ministro per lo Sport Luca Lotti –. Vogliamo dimostrare al mondo che l’Italia è in grado di organizzare grandi eventi», dice davanti ad una platea dove siedono tantissimi dirigenti sportivi italiani, da Andrea Abodi, prossimo presidente del Credito Sportivo, a Cosimo Sibilia, che da presidente del Coni Campania tenne a battesimo l’inizio di questa avventura.
NUMERI Ottanta impianti distribuiti tra Napoli, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Nocera, Aversa, Pozzuoli, Eboli), da ristrutturare anche col prezioso aiuto del Credito Sportivo. Duecentosettanta i milioni erogati, 100 dal Governo, 170 dalla Regione. Tredicimila atleti, in rappresentanza di 170 Nazioni. Numeri importanti per una candidatura – per la 30a edizione, a 60 anni dalla prima, Torino 1959 – nata in corsa sulle ceneri di quella brasiliana. «Una scelta non facile – chiarisce ancora Vincenzo De Luca –, perché non era semplice di immaginare di aggiungere altri problemi ai campani e a Napoli con un impegno così pesante e straordinario».
LA SQUADRA Impegno che il Coni mette anche in risorse umane. Il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini sarà l’uomo di Malagò («Nessuno conosce il mondo universitario come lui») nel board, mentre la gloria del Mundial ‘82 Marco Tardelli curerà i rapporti con le federazioni. «Non mi illudo che sarà una partita facile, ma i compagni di viaggio sono forti e non occasionali», dice un rincuorato Lorenzo Lentini, presidente del Centro universitario sportivo italiano. In bocca al lupo.