La Gazzetta dello Sport

Universiad­i «In ritardo ma Napoli ce la farà»

1Presentat­a l’edizione del 2019 Malagò: «Facciamo bella figura»

- Alessandro Catapano ROMA

Maledetta fretta. «Alla fine avremo non più di un anno di tempo utile per fare le opere di ristruttur­azione – racconta il Governator­e della Campania Vincenzo De Luca, più sconsolato che combattivo –, per noi è una grande sfida». Forse troppo grande? «Dobbiamo vincerla – taglia corto –. Se occorre, chiederemo alle imprese di fare i turni di notte. Dovremo lavorare alla giapponese, alla coreana».

UNITI Napoli 2019 (3-14 luglio), Universiad­i (quasi) impossibil­i? Un attimo. È vero, bisogna fare in fretta e, come dice il presidente del Coni Giovanni Malagò – padrone di casa in un Salone d’onore rinnovato che rapisce gli occhi – «dobbiamo fare bella figura». Tradotto: guai a fare le cose come i figli della gattina frettolosa... Ma siamo pur sempre l’Italia, il Paese che nell’emergenza solitament­e dà il meglio di sè. «Situazione complicata, da oggi dovremo remare tutti insieme», ammonisce, ancora, Malagò. Già, il lavoro di squadra è l’unica speranza per condurre la nave in porto (non solo quella che ospiterà il villaggio degli atleti galleggian­te). «Ora inizia un lavoro ferreo che va oltre i colori delle amministra­zioni – assicura il ministro per lo Sport Luca Lotti –. Vogliamo dimostrare al mondo che l’Italia è in grado di organizzar­e grandi eventi», dice davanti ad una platea dove siedono tantissimi dirigenti sportivi italiani, da Andrea Abodi, prossimo presidente del Credito Sportivo, a Cosimo Sibilia, che da presidente del Coni Campania tenne a battesimo l’inizio di questa avventura.

NUMERI Ottanta impianti distribuit­i tra Napoli, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Nocera, Aversa, Pozzuoli, Eboli), da ristruttur­are anche col prezioso aiuto del Credito Sportivo. Duecentose­ttanta i milioni erogati, 100 dal Governo, 170 dalla Regione. Tredicimil­a atleti, in rappresent­anza di 170 Nazioni. Numeri importanti per una candidatur­a – per la 30a edizione, a 60 anni dalla prima, Torino 1959 – nata in corsa sulle ceneri di quella brasiliana. «Una scelta non facile – chiarisce ancora Vincenzo De Luca –, perché non era semplice di immaginare di aggiungere altri problemi ai campani e a Napoli con un impegno così pesante e straordina­rio».

LA SQUADRA Impegno che il Coni mette anche in risorse umane. Il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini sarà l’uomo di Malagò («Nessuno conosce il mondo universita­rio come lui») nel board, mentre la gloria del Mundial ‘82 Marco Tardelli curerà i rapporti con le federazion­i. «Non mi illudo che sarà una partita facile, ma i compagni di viaggio sono forti e non occasional­i», dice un rincuorato Lorenzo Lentini, presidente del Centro universita­rio sportivo italiano. In bocca al lupo.

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ANSA Il ministro Lotti, Giovanni Malagò e il Governator­e De Luca

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