SARRI
L’allenatore si affida ai «titolarissimi» per restare al vertice, ma in trasferta a volte ha sofferto
Si affida ai senatori Per restare in vetta e vincere anche il mal di trasferta
Il centro sportivo di Castelvolturno è un bunker. Il campo di allenamento è off limits per chiunque. All’esterno c’è il solito gruppetto di tifosi che attende l’uscita del pullman che porterà la squadra in stazione per la partenza verso la Capitale. Dietro il cancello che ne delimita l’accesso, Maurizio Sarri ha preparato la sfida di questa sera. Uno scontro diretto, che il suo Napoli affronterà da capolista, con un leggero vantaggio nei pronostici e con la consapevolezza che una vittoria all’Olimpico darebbe ulteriori certezze sull’obbiettivo da perseguire. Guai, però, a parlare di scudetto con l’allenatore del Napoli. Ascolta volentieri l’analisi e la domanda, ma quando deve rispondere non si fa prendere la mano dall’esaltazione del momento. «La Juventus è ancora la favorita», ha detto qualche giorno fa proprio alla «Gazzetta», allontanando ogni discussione sulla possibilità di poter vincere il titolo.
CONCRETO E’ così, Maurizio Sarri: prendere o lasciare. L’ha capito pure Aurelio De Laurentiis che la pensa diversamente, ma che rispetta in toto il pensiero del proprio allenatore. Il primato fa bene e, probabilmente, logora che non ce l’ha. Nel suo caso, il logorio è relativo, perché lui vive schermato, nel suo mondo, fatto di casa e lavoro, nulla di più. Questa settimana il suo trend non è cambiato, ha studiato la Roma come fa per ogni avversario, vedendo e rivendendone le partite, che sia di pari qualità o di medio-bassa classifica. Per lui, tutte le gare hanno un significato particolare. Quella di stasera, però, ha qualcosa in più, perché potrebbe dargli delle risposte più indicative sulle potenzialità del collettivo.
NIENTE TURNOVER Per rendersi conto dell’importanza che riveste lo scontro diretto di questa sera, basti dare uno sguardo alla formazione: non ci sono novità, giocheranno i titolarissimi, anche se martedì il Napoli è atteso dalla trasferta di Champions League, a Manchester. Niente da fare, dunque, per le alternative che se ne staranno tranquille in panchina, aspettando che arrivi il loro momento. La Roma verrà affrontata con tutta la potenza a disposizione, dalla coppia di difensori centrali, Albiol-Koulibaly, che dovranno occuparsi di Dzeko, dovranno provare a frenarne la continuità sotto porta. Di Francesco ha indicato nelle rispettive difese i reparti che potrebbero determinare il risultato. Sarri, invece, ha lavorato molto sul centrocampo, dove la Roma ha il suo potenziale migliore. Contro la sua esperienza, l’allenatore del Napoli si ritroverà l’entusiasmo di Eusebio Di Francesco che siede, per la prima volta, sulla panchina di una grande del nostro campionato. Lui, c’è arrivato due anni prima ed oggi è un tecnico che ha il riconoscimento del movimento internazionale. Per il suo calcio, certo, ritenuto spettacolare e concreto. Un qualcosa che si può ritrovare anche nel gioco del tecnico romanista. Insomma, per gli amanti del calcio, Roma-Napoli sarà spettacolo puro.
FORZA TRIDENTE E’ il suo fiore all’occhiello. Quei tre lì davanti sono una forza della natura, segnano gol a grappoli, 14 su 25 in queste prime sette giornate e, stasera, dovranno tentare il colpo grosso. Sarri non modificherà nulla rispetto all’atteggiamento abituale, proverà a imporre il proprio gioco, com’è nel suo modo d’intendere il calcio. Che sia la Roma o il Benevento, il suo Napoli cercherà il controllo della partita attraverso il possesso palla.
TIMORI Qualcosa, però, sta inquietando l’allenatore napoletano. Dall’inizio del campionato, la squadra sta avendo un atteggiamento diverso in trasferta. Lontano dal San Paolo, il Napoli ha avuto problemi ovunque, a Bologna, a Ferrara, all’Olimpico contro la Lazio. Carenze che sono state schermate dai risultati, in ogni modo, perché la squadra è sempre stata in grado di ribaltarli e di vincere, poi, senza troppi patemi. Contro la Roma, dunque, sarà un nuovo esame, una sorta di spartiacque per lo scatto verso lo scudetto. La crescita del Napoli non può sfuggire, è l’evidenza del momento. Un successo, stasera, darebbe un segnale di forza straripante a chi vorrà contendergli il primo posto. E, probabilmente,convincerà anche Maurizio Sarri sulla qualità del proprio lavoro e sulle probabilità che avrà il suo Napoli per arrivare fino in fondo. Lui, però, resta sereno, magari le proprie emozioni le vivrà interiormente, senza gridarle al mondo.