ITALIA, OCCHIO SOPRATTUTTO ALLO STRESS
Messi ha evitato l’anomalia di un Mondiale senza Argentina, siccome al fatto che in Russia non ci sia l’Italia non vogliamo neanche pensare, prepariamoci a battere la Svezia senza se e senza ma, perché dal punto di vista tecnico il gap è notevole e l’unico vero grande giocatore del calcio svedese degli ultimi dieci anni ha dato addio alla sua nazionale dopo l’Europeo dello scorso anno. Ovviamente parliamo di Zlatan Ibrahimovic, che nel 2004 diede un dispiacere a Gigi Buffon all’Europeo in Portogallo pochi giorni prima di diventarne compagno alla Juventus, ma che stavolta non ci sarà. Ibra sta guarendo dall’infortunio e chissà quando lo vedremo in campo con lo United, mentre Gigi alla soglia dei 40 anni prepara il suo ultimo Mondiale da assoluto protagonista. Niente eccessi di ottimismo, solo un naturale realismo. Augurando al c.t. Ventura di avere a disposizione gli azzurri migliori (il riferimento a Verratti e Belotti non è casuale), facciamo il nostro dovere ricordandoci che quelle quattro stelle sul petto significano altrettanti titoli di campione del mondo. La tradizione dice Italia e il presente pure. Nella Svezia c’è da tenere d’occhio il talento di Forsberg, trequartista del Lipsia, re degli assist in Bundesliga e specialista nelle punizioni. E poco altro: il giovane difensore centrale Lindelof, considerato una grande promessa, finora allo United di Mourinho (che lo ha strapagato) non ha reso come ci si aspettava.
L’avversario più difficile da superare insomma, potrebbe essere lo stress che si nasconde dietro ogni partita a eliminazione diretta, tanto più quando la posta in palio è così alta. Ventura e l’ambiente azzurro dovranno essere in grado di gestirlo, tirando fuori da ogni giocatore la prestazione della vita, ma non dovrebbe essere un’impresa difficile perché non esiste un giocatore che non ce la metta tutta quando intravede la possibilità di partecipare a un Mondiale.
Negli altri spareggi, Croazia e Svizzera partono decisamente favorite nei confronti di Grecia e Nord Irlanda. In particolari i croati, ricchissimi di talento, sono destinati a timbrare il biglietto per Mosca e magari pure a diventare la mina vagante del prossimo Mondiale. Per la generazione di Modric, Perisic e Rakitic è una grande occasione da sfruttare. Equilibratissima DanimarcaIrlanda: daremmo qualche chance in più ai danesi, se non ci fosse l’ottimo O’Neill in panchina, uno che riesce sempre a inventare qualcosa per mettere in difficoltà l’avversario.