Buffon e Rugani fanno i duri «Teniamoci questa rabbia»
Gigi esalta Higuain «Il suo sacrificio da vedere e rivedere» Il difensore: «Cattivo come vuole Allegri»
Parlare in campo e zittire le critiche con i fatti, che siano gol, parate decisive o assist vincenti. Il maestro insegna, l’allievo guarda, apprende e fa lo stesso. Gigi Buffon e Daniele Rugani sfilano in zona mista in rapida successione, dopo 90’ pieni di emozioni. Nella serata della rivincita del più giovane della difesa, che Allegri aveva bacchettato alla vigilia («In allenamento avevo visto che non mi offriva garanzie»), il vecchio saggio si è ritagliato i suoi 10’ da supereroe, trasformandosi in una diga preziosa nel momento della piena friulana. Rugani alla Dacia Arena ha scacciato l’incubo delle 5 partite da spettatore (4 panchine e una tribuna) con un gol e un assist, evento mai verificatosi prima nella stessa gara. Prima Buffon aveva tenuto in piedi la Signora a fine primo tempo con tre interventi decisivi, nell’unico momento in cui i friulani avevano cercato di approfittare della superiorità numerica.
ESEMPIO E LIBERAZIONE Gigi ci ha messo l’istinto e l’esperienza, Rugani ha fatto tesoro delle parole dell’allenatore e dei consigli del suo capitano, tirando fuori quel carattere che troppo spesso resta nascosto dietro alla faccia pulita, all’educazione e alle buone maniere. La testa l’ha usata due volte, prima per la carambola palogol del 3-2, poi per l’assist a Khedira per il 4-2. La testa lo ha aiutato anche a non deprimersi nell’ultimo mese di buio. «Le critiche devono diventare stimoli», è uno dei pilasti del pensiero di Buffon, e Rugani ha seguito la sua strada. «La partita di oggi per me è stata una liberazione – dice il difensore –, che mi ci voleva tutta. In questi giorni io e Allegri ci siamo parlati e confrontati, mi ha chiesto più cattiveria. meno pulizia e più sostanza. Io ho recepito il messaggio e volevo dimostrargli che sono già in grado di dargli ciò che vuole. I compagni mi hanno aiutato, Buffon prima di tutti: è sempre un esempio, ma uscire da una situazione difficile dipende solo da te stesso. Da questo periodo negativo ho imparato che nessuno ti regala niente e che quello che vuoi te lo devi conquistare sul campo».
L’ESEMPIO DEL PIPITA Buffon è il teorico del pensiero positivo e il maestro dell’equilibrio: non si abbatte dopo una sconfitta e non si esalta dopo un 6-2. Il suo uomo copertina è Gonzalo Higuain, a Udine in versione leader e trascinatore: «Prendiamo l’aspetto migliore di questa gara – dice –: la Juve sta ritrovando il carattere e la tenacia di superare le difficoltà, ma dobbiamo migliorare e lo sappiamo. Però con i 6-2 i campionati non li vinci. Per fare bene abbiamo bisogno di sentire pressione, questa rabbia dobbiamo portarcela dentro. La Juve di adesso subisce di più? Io sono qui per parare. Mi è piaciuto l’atteggiamento di Higuain, il suo senso di sacrificio in un momento delicato: incarna lo spirito Juve. Ho detto ad Allegri che deve far vedere la sua prova alla squadra 24 ore al giorno per una settimana». Anche il Pipita ha imparato a rispondere alle critiche sul campo.