La Gazzetta dello Sport

Buffon e Rugani fanno i duri «Teniamoci questa rabbia»

Gigi esalta Higuain «Il suo sacrificio da vedere e rivedere» Il difensore: «Cattivo come vuole Allegri»

- Fabiana Della Valle INVIATA A UDINE

Parlare in campo e zittire le critiche con i fatti, che siano gol, parate decisive o assist vincenti. Il maestro insegna, l’allievo guarda, apprende e fa lo stesso. Gigi Buffon e Daniele Rugani sfilano in zona mista in rapida succession­e, dopo 90’ pieni di emozioni. Nella serata della rivincita del più giovane della difesa, che Allegri aveva bacchettat­o alla vigilia («In allenament­o avevo visto che non mi offriva garanzie»), il vecchio saggio si è ritagliato i suoi 10’ da supereroe, trasforman­dosi in una diga preziosa nel momento della piena friulana. Rugani alla Dacia Arena ha scacciato l’incubo delle 5 partite da spettatore (4 panchine e una tribuna) con un gol e un assist, evento mai verificato­si prima nella stessa gara. Prima Buffon aveva tenuto in piedi la Signora a fine primo tempo con tre interventi decisivi, nell’unico momento in cui i friulani avevano cercato di approfitta­re della superiorit­à numerica.

ESEMPIO E LIBERAZION­E Gigi ci ha messo l’istinto e l’esperienza, Rugani ha fatto tesoro delle parole dell’allenatore e dei consigli del suo capitano, tirando fuori quel carattere che troppo spesso resta nascosto dietro alla faccia pulita, all’educazione e alle buone maniere. La testa l’ha usata due volte, prima per la carambola palogol del 3-2, poi per l’assist a Khedira per il 4-2. La testa lo ha aiutato anche a non deprimersi nell’ultimo mese di buio. «Le critiche devono diventare stimoli», è uno dei pilasti del pensiero di Buffon, e Rugani ha seguito la sua strada. «La partita di oggi per me è stata una liberazion­e – dice il difensore –, che mi ci voleva tutta. In questi giorni io e Allegri ci siamo parlati e confrontat­i, mi ha chiesto più cattiveria. meno pulizia e più sostanza. Io ho recepito il messaggio e volevo dimostrarg­li che sono già in grado di dargli ciò che vuole. I compagni mi hanno aiutato, Buffon prima di tutti: è sempre un esempio, ma uscire da una situazione difficile dipende solo da te stesso. Da questo periodo negativo ho imparato che nessuno ti regala niente e che quello che vuoi te lo devi conquistar­e sul campo».

L’ESEMPIO DEL PIPITA Buffon è il teorico del pensiero positivo e il maestro dell’equilibrio: non si abbatte dopo una sconfitta e non si esalta dopo un 6-2. Il suo uomo copertina è Gonzalo Higuain, a Udine in versione leader e trascinato­re: «Prendiamo l’aspetto migliore di questa gara – dice –: la Juve sta ritrovando il carattere e la tenacia di superare le difficoltà, ma dobbiamo migliorare e lo sappiamo. Però con i 6-2 i campionati non li vinci. Per fare bene abbiamo bisogno di sentire pressione, questa rabbia dobbiamo portarcela dentro. La Juve di adesso subisce di più? Io sono qui per parare. Mi è piaciuto l’atteggiame­nto di Higuain, il suo senso di sacrificio in un momento delicato: incarna lo spirito Juve. Ho detto ad Allegri che deve far vedere la sua prova alla squadra 24 ore al giorno per una settimana». Anche il Pipita ha imparato a rispondere alle critiche sul campo.

 ?? AFP ?? Gigi Buffon, 39 anni, dal 2001 alla Juve, e Daniele Rugani, 23 anni, terza stagione a Torino
AFP Gigi Buffon, 39 anni, dal 2001 alla Juve, e Daniele Rugani, 23 anni, terza stagione a Torino
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