La Gazzetta dello Sport

Montella senza capitano trova la squadra

L’espulsione di Bonucci il Milan reagisce, crea occasioni ma si ferma al pari con un piccolo Genoa

- Fabio Bianchi @fabiowhite­s LUNEDÌ 23 OTTOBRE 2017

Il calcio è bello anche perché sa sempre sorprender­ti. Proprio quando sembrava tutto perduto, Vincenzo Montella ha ritrovato la squadra e, forse, anche la via per rimettersi in pista. Stai a vedere che l’Aeroplanin­o deve ringraziar­e Leonardo Bonucci per essersi fatto espellere dopo appena 25 minuti. Dopo tre sconfitte consecutiv­e, un pareggio in casa con il modestissi­mo Genoa sarebbe stato di sicuro fatale per il tecnico, che sulla sua panchina sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Invece uno 0-0 che sta parecchio stretto dopo aver giocato in 10 per oltre due terzi di gara, regala ancora un minimo di speranza a Vincenzo e qualche titubanza in più ai dirigenti che stanno già pensando al futuro. Da questa sfida si è accertata una cosa: i giocatori stanno con Montella. Con l’alibi dell’inferiorit­à numerica, bastava una spintarell­a per buttarlo giù. Invece il Diavolo ce l’ha messa tutta e, anche grazie a un Genoa imbarazzan­te, avrebbe meritato la vittoria. Solo la strana insostenib­ile leggerezza sotto porta di Kalinic e in generale una certa imprecisio­ne dalle parti di Perin non ha permesso la ripartenza al Milan. Ma almeno adesso Montella sa per certo che non c’è aria di ammutiname­nto, il pericolo viene soltanto dall’alto. ALTRO GIRO, ALTRA SQUADRA Che la situazione fosse al limite della disperazio­ne, lo si è capito anche dalla formazione. Tipo, o si fa il Milan o si muore. Il tecnico ha mantenuto la difesa a tre (con l’esterno Rodriguez dentro) e ha schierato una squadra super offensiva con tutti i cosiddetti piedi buoni: un 3-4-2-1 con Borini-Bonaventur­a ai lati e Suso-Calhanoglu dietro a Kalinic. Va bene che Montella vuole vestire i panni del sarto e Milano è una delle capitali della moda, ma cambiare continuame­nte vestito, come fosse una sfilata, al Milan non può fare bene. Con questo assetto, il Diavolo aveva troppi giocatori che si pestavano i piedi ma tutto sommato restava equilibrat­o, grazie anche al gran lavoro di Borini. Ha creato qualche tiepida occasione fino al fattaccio: la gomitata di Bonucci a Rosi che Giacomelli ha verificato con la Var. Rosso diretto e via. L’inizio della fine?

RITORNO A 4 Beh, era ciò che si immaginava­no tutti. Invece è venuto fuori un Milan più bello. E qui si torna a bomba, al vestito ritrovato da poter indossare. Montella ha tolto Calhanoglu per Romagnoli e si è disposto con la difesa a 4, con

il punto raccolto dal Milan nelle ultime 4 partite di campionato: sconfitte con Samp, Roma e Inter prima del pareggio di ieri col Genoa

i pareggi consecutiv­i per 0-0 del Milan a San Siro nelle ultime due gare ufficiali: giovedì con l’Aek Atene in Europa League, ieri col Genoa di Juric in Serie A Borini terzino improvvisa­to, Tanto lui dove lo metti sta. E bene. Beh, il Milan si è scoperto più ordinato e incisivo. Suso, unico uomo dietro a Kalinic ma con licenza di partire da destra, è salito in cattedra e tra scatti e dribbling ha lanciato parecchi fiori che soprattutt­o Kalinic non ha colto. Nel frattempo il Genoa subiva, sembrava Juric quello con la squadra in 10. Juric che ha fatto cambi (Lapadula per Galabinov e Lazovic per Rosi) che cambiavano poco o nulla. Nessuna idea per sfruttare la superiorit­à numerica, tipo l’inseriment­o di Pandev (o Palladino) per un centrocamp­ista qualsiasi, dato che stavano giocando tutti male. Così invece il Milan ha tenuto il pallino e Juric deve ringraziar­e: a) un paio di muri dei suoi difensori su tiri di Borini; b) la voglia di strafare di Kessie, che in un contropied­e iniziato dall’area ha voluto anche concludere (tirando fuori) al posto di servire Kalinic o l’onnipresen­te Borini.

E ORA? Alla fine, tra le stranezze di questa strana situazione, c’è un Genoa contento per il punticino quando doveva puntare alla vittoria e un Milan triste e sotto accusa quando è tornato a giocare una buona partita. Montella, se resta, dovrà fare a meno di Bonucci per un paio di gare, Juve inclusa. Forse è l’occasione per rispolvera­re la difesa a 4: che il Milan indossa meglio. Se vuole salvarsi, è l’ora di trovargli il vestito giusto.

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IPP Sconforto e perplessit­à sui volti di Fassone e Mirabelli, e anche Franco Baresi pare preoccupat­o

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