La Spal fa subito beneficenza poi sprazzi di vecchio Sassuolo
Un clamoroso errore di Vicari ha spianato la strada ai neroverdi: Politano uomo-gol e chiave tattica coi suoi tagli. L’amarezza di Semplici: «Sarà dura»
Il trionfo degli errori e dei nervi tesi e delle ingenuità. Lo spareggio salvezza di inizio autunno è soprattutto questo: il talento che non vuole crescere (Berardi: gol mangiato e rigore sbagliato), l’erroraccio di un difensore che è stato il simbolo della promozione (Vicari: palla persa per l’1-0, sono passati appena 37 secondi), il ragazzo di 20 anni al debutto in A che entra e dopo due minuti si fa cacciare (Cassata: rosso per un fallo su Lazzari). SpalSassuolo è un derby di modesta qualità e di tanta paura, che sarà ricordato perché ha visto in campo un numero record di italiani (19) e permette a Bucchi di respirare dopo un inizio molto complicato e a Semplici di continuare a soffrire: un punto nelle ultime sette gare.
PASSO AVANTI Chiaro che l’imperdonabile leggerezza di Vicari condiziona tutta la partita, tanto che la Spal resta sotto choc per mezz’ora e fatica a riprendersi fino all’intervallo. Il Sassuolo sfrutta al meglio l’effetto sorpresa e azzecca subito la mossa tattica: bloccare il gioco sulle fasce, idea di fondo del calcio di Semplici, con Gazzola e Peluso e il raddoppio delle mezz’ali per impedire a Costa e Lazzari di dare al via alla solita manovra avvolgente. Detto che il Sassuolo sta pagando la solita sterilità offensiva, 5 gol in 9 giornate, va aggiunto che a tratti si sono rivisti i tagli in attacco ereditati da Di Francesco, merito in particolare di Politano. Manca l’uomo da 10 gol a campionato: potrebbe essere Falcinelli, ma per ora sembra la controfigura del centravanti di Crotone. Sassuolo spuntato ma più stabile in difesa.
IN CRISI Semplici ammette che «se facciamo errori del genere, significa che stiamo vivendo un momento particolare. All’inizio ci siamo illusi, ma sappiano che questo sarà un campionato difficile». Difficile e di sofferenza, perché il ritorno in A dopo quasi mezzo secolo è un traguardo che si sta dimostrando pesante. Per un tempo, la Spal è inguardabile: lenta, macchinosa, imprecisa, non solo sulle fasce ma anche al centro dove Viviani si annulla con Magnanelli. Al netto degli errori difensivi, manca l’idea di gioco che aveva impressionato due mesi, non una vita fa. I primi dieci minuti della ripresa sono i migliori: al 9’ palo di Antenucci che subito dopo impegna Consigli. Poi Semplici toglie lo spento Borriello e prova Paloschi. Ma è una fiammata: il rigore di Berardi concede un supplemento di speranza. Il tecnico cerca di cogliere l’attimo: toglie Vaisanen e passa al 3-4-3 con Bonazzoli. Inutile.