La Gazzetta dello Sport

La Spal fa subito beneficenz­a poi sprazzi di vecchio Sassuolo

Un clamoroso errore di Vicari ha spianato la strada ai neroverdi: Politano uomo-gol e chiave tattica coi suoi tagli. L’amarezza di Semplici: «Sarà dura»

- Guglielmo Longhi INVIATO A FERRARA

Il trionfo degli errori e dei nervi tesi e delle ingenuità. Lo spareggio salvezza di inizio autunno è soprattutt­o questo: il talento che non vuole crescere (Berardi: gol mangiato e rigore sbagliato), l’erroraccio di un difensore che è stato il simbolo della promozione (Vicari: palla persa per l’1-0, sono passati appena 37 secondi), il ragazzo di 20 anni al debutto in A che entra e dopo due minuti si fa cacciare (Cassata: rosso per un fallo su Lazzari). SpalSassuo­lo è un derby di modesta qualità e di tanta paura, che sarà ricordato perché ha visto in campo un numero record di italiani (19) e permette a Bucchi di respirare dopo un inizio molto complicato e a Semplici di continuare a soffrire: un punto nelle ultime sette gare.

PASSO AVANTI Chiaro che l’imperdonab­ile leggerezza di Vicari condiziona tutta la partita, tanto che la Spal resta sotto choc per mezz’ora e fatica a riprenders­i fino all’intervallo. Il Sassuolo sfrutta al meglio l’effetto sorpresa e azzecca subito la mossa tattica: bloccare il gioco sulle fasce, idea di fondo del calcio di Semplici, con Gazzola e Peluso e il raddoppio delle mezz’ali per impedire a Costa e Lazzari di dare al via alla solita manovra avvolgente. Detto che il Sassuolo sta pagando la solita sterilità offensiva, 5 gol in 9 giornate, va aggiunto che a tratti si sono rivisti i tagli in attacco ereditati da Di Francesco, merito in particolar­e di Politano. Manca l’uomo da 10 gol a campionato: potrebbe essere Falcinelli, ma per ora sembra la controfigu­ra del centravant­i di Crotone. Sassuolo spuntato ma più stabile in difesa.

IN CRISI Semplici ammette che «se facciamo errori del genere, significa che stiamo vivendo un momento particolar­e. All’inizio ci siamo illusi, ma sappiano che questo sarà un campionato difficile». Difficile e di sofferenza, perché il ritorno in A dopo quasi mezzo secolo è un traguardo che si sta dimostrand­o pesante. Per un tempo, la Spal è inguardabi­le: lenta, macchinosa, imprecisa, non solo sulle fasce ma anche al centro dove Viviani si annulla con Magnanelli. Al netto degli errori difensivi, manca l’idea di gioco che aveva impression­ato due mesi, non una vita fa. I primi dieci minuti della ripresa sono i migliori: al 9’ palo di Antenucci che subito dopo impegna Consigli. Poi Semplici toglie lo spento Borriello e prova Paloschi. Ma è una fiammata: il rigore di Berardi concede un supplement­o di speranza. Il tecnico cerca di cogliere l’attimo: toglie Vaisanen e passa al 3-4-3 con Bonazzoli. Inutile.

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Politano segna il gol della vittoria. Berardi poi sbaglierà un rigore

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