La Gazzetta dello Sport

DOPO GARA «Vittoria straordina­ria è la mia pista preferita»

Seb: «Bella partenza poi però loro sono stati più veloci» Max furioso per la penalità: «Tagliano tutti, ma puniscono solo me»

- Mario Salvini INVIATO A AUSTIN

E’il sesto giro della 17a puntata mondiale: alla staccatona in fondo al rettilineo, curva numero 12, Lewis Hamilton sfila via di fianco a Sebastian Vettel e gli si piazza davanti. Siccome tutti abbiamo bisogno di simboli, se l’inglese vincerà il suo quarto titolo come sembra, sarà quella l’immagine di una stagione entusiasma­nte e da lui alla fine dominata. Plastica rappresent­azione della sua superiorit­à. Messa in discussion­e dalla Ferrari e da Vettel nell’arco di tutto l’anno, ma ancora attuale. Ribadita in un altro sorpasso simbolo, pochi giri dopo. Quando, dopo il pit stop, ha voluto superare anche Max Verstappen che ancora non si era fermato. Non ce ne sarebbe stato bisogno, eppure re Lewis ha voluto imprimere un’altra istantanea da mettere nell’album della stagione. Anche come monito: il futuro, che certamente Verstappen rappresent­a, non arriverà tanto presto.

CON BOLT E allora vittoria numero 62, per la gioia dell’amico Usain Bolt, che prima del via Hamilton ha scarrozzat­o e un po’ terrorizza­to in pista su una Mercedes stradale. «Sono qui per Lewis, sono un suo tifoso. Spero che vinca», aveva detto lo sprinter giamaicano prima del via, in una specie di patto di solidariet­à tra uomini più veloci del mondo. I due poi hanno anche messo su il loro bel siparietto sul podio, dove Usain ha fatto da intervista­tore. Prima domanda al vincitore: «Come ti senti?». E Hamilton: «Guarda che pubblico. E’ stato straordina­rio. Dal 2012 qui sono cresciuto anno dopo anno. E’ la mia pista preferita». Ce ne siamo accorti tutti. Quella di ieri è stata la sua quinta volata vittoriosa su sei edizioni. Stavolta cullata dal vento fin dal sabato: «Adoro come ondeggiano le curve qui, mi si sono lasciato andare seguendo la direzione del vento». Fino ad atterrare sul primo obiettivo di stagione, praticamen­te scontato: il Mondiale Costruttor­i della Mercedes, il quarto in quattro anni di motori ibridi. «Compliment­i al team — ha detto Lewis — insieme abbiamo creato qualcosa di veramente speciale. Meritano questo premio». Poi Hamilton è tornato a rivolgersi a Bolt: « Per me è un onore conoscerti, Usan. Il mio lavoro è da sogno. Quassù, con tutta la mia famiglia qui, ho la più bella sensazione del mondo».

ELEMENTARE SEB Vettel, lì di fianco agitava il magnum di champagne con una faccia per niente in pendant col gesto. «Sono partito bene. Ma poi non sono riuscito a tenere il passo di Hamilton. Dopo il secondo cambio gomme le cose sono andate meglio». Ma ormai Lewis era imprendibi­le, con o senza quella seconda sosta. «Non ci sono grandi segreti in quel che è successo, non è dipeso dalla strategia: sono stati più veloci di noi».

KIMI E tra le cose che resteranno di questa stagione c’è anche un Kimi Raikkonen candidato al premio di miglior compagno di squadra di sempre. Dopo il servizio di scorta offerto a Seb a Budapest, ieri lo ha lasciato sfilare per contenere i danni. «Al traguardo ero deluso», ha detto probabilme­nte riferendos­i al sorpasso subito da Verstappen all’ultima curva. «Poi c’è stata la decisione che mi ha portato sul podio. La mia macchina è stata molto buona per tutta la gara. Sebastian mi ha superato facilmente — ha spiegato con un eufemismo — poi ho cercato di prendere la sua scia e di risparmiar­e carburante». Anche grazie al suo gesto il distacco di Vettel da Hamilton adesso è di 66 punti e dunque la missione diventa restare in vita almeno fino al Brasile. Per riuscirci, domenica prossima a Città del Messico, il tedesco dovrà fare 17 punti più di lui. Non sarà facile.

POLEMICA Deluso ovviamente Max per la penalità post gara. «E’ molto stupido il modo in cui hanno agito per tutto weekend, ci hanno consentito di mettere le ruote fuori pista senza dire nulla. L’ho fatto io e mi hanno punito, potrei sapere perché?». Furibonda la reazione di Helmut Marko: «Decisioni come queste distruggon­o lo sport». Una posizione condivisa da Lauda: «Decisione stupida».

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 ?? AFP ?? Sebastian Vettel, 30 anni, il d.t. Mercedes, James Allison, Lewis Hamilton, 32 e Kimi Raikkonen 38
AFP Sebastian Vettel, 30 anni, il d.t. Mercedes, James Allison, Lewis Hamilton, 32 e Kimi Raikkonen 38
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