Immobile fa 13 (gol) C’è anche la Lazio a -3 dal Napoli
Ciro segna 2 gol ed è a 17 stagionali, record nei 5 top tornei d’Europa Tris di Bastos e il nuovo Cagliari di Lopez affonda. Biancocelesti terzi
La Lazio è immune all’insidia della facilità, Immobile è affamato e spietato come al solito. Così dopo l’ubriacatura di felicità allo Stadium, rinfrescata con il prezioso successo di Europa League a casaNizza, la squadra di Inzaghi non si distrae. E non si distrae soprattutto il suo centravanticapocannoniere: doppietta alla Juve, altra doppietta per mettere in discesa la gara con il Cagliari. Per Ciro, maglia 17, tredicesimo gol in campionato e diciassettesimo in stagione (record in Europa). Per la Lazio, quarta vittoria di fila, sesta considerando anche le coppe: il secondo posto è a un punto.
LAZIO ATTENTA Delle squadre davanti, è quella di Simone Inzaghi a produrre la vittoria meno complicata, anche perché aveva l’impegno più agevole. La semplicità della sfida al Cagliari appena preso in mano da Diego Lopez nascondeva, appunto, l’insidia della facilità. Dopo un colpaccio come quello a domicilio della Signora, un gruppo meno «formato» avrebbe potuto sottovalutare il posticipo domenicale e l’occasione per Sau dopo nemmeno un minuto dal via avviata da un disimpegno errato di Milinkovic induce subito gli inzaghiani a riaccendere l’attenzione. Luis Alberto sfiora il vantaggio di testa, Immobile chiude l’unodue con Parolo e si fa stendere da Crosta (finora aveva giocato solo l’ultima di campionato nella scorsa stagione): nella trappola di Ciro era cascato Buffon, non è un dramma che ci caschi anche il quasi debuttante portierino (19 anni) del Cagliari. Sette minuti e la Lazio è già avanti. CAGLIARI TROPPO PASSIVO Diventano presto 5 di fila le sconfitte dei sardi, passati nel frattempo nelle mani di Diego Lopez. Prima l’attenuante: il nuovo tecnico è arrivato da appena 4 giorni. Poi le accuse: un mezzo suicidio presentarsi alla Lazio con questo atteggiamento. Il Cagliari parte con Joao Pedro trequartista e «marcatore» di Leiva, più due punte. Ma schiaccia immediatamente i due esterni sulla linea difensiva. Così si svuota il centro, dove Barella e Ionita ballano da soli mentre Luis Alberto aumenta il numero dei laziali. Dopo un quarto d’ora, Lopez sposta Joao Pedro mezzo sinistro, ma la mobilità del brasiliano è minima e così si libera Leiva. Il secondo effetto è ancora peggiore, perché consegna totalmente il pallone alla Lazio. Che sa cosa farne. Gira, aggira, sposta da destra a sinistra, arretra Luis Alberto e avanza Milinkovic, e
col possesso arriva a portare sempre cinque uomini in area di rigore. Il Cagliari ci si rintana, ma quella è la riserva di caccia di Immobile. E il raddoppio arriva quasi in chiusura di primo tempo dopo un’interminabile azione di possesso della Lazio, chiuso da un cross di Lulic, sponda di Marusic, tuffo di Immobile.
TRE SU TRE In mezzo, per dovere di cronaca, c’è il possibile pareggio annullato a Farias per un fuorigioco che davvero solo la tecnologia Var riesce a vedere. Ma sarebbe francamente cambiato poco a fronte dell’atteggiamento eccessivamente prudente del Cagliari. In apertura di ripresa, terzo tiro nello specchio e terzo gol laziale, l’undicesimo da piazzato (record in A), perché Luis Alberto, pur non brillando, da fermo disegna alla grande e Bastos piazza la zampata in area. Solo sul 3-0 la Lazio si abbandona all’indolenza, segno che non è una squadra impeccabile ma che con l’applicazione sta ottenendo risultati fenomenali. E anche con un avversario che smette praticamente di giocare per mezzora, il Cagliari, col 58% di possesso nella ripresa, non sfonda: solo una traversa di Farias, il più positivo, e tapin di Pavoletti – meglio con lui a mettere il fisico davanti – annullato per un fuorigioco stavolta visibile a occhio nudo.