La Gazzetta dello Sport

Fontana «IO, EX RIBELLE E SIMBOLO DELLE DONNE ITALIANE»

LA FUORICLASS­E DELLO SHORT TRACK GUIDERÀ GLI AZZURRI AI GIOCHI DELLA NEVE 2018 DI PYEONGCHAN­G: «MI HANNO FATTO UN GRANDISSIM­O REGALO»

- L’INTERVISTA di ANDREA BUONGIOVAN­NI

Doomani Giovanni Malagò, presidente del Coni, al salone d’onore del Foro Italico, la nominerà ufficialme­nte alfiere della squadra azzurra all’Olimpiade di PyeongChan­g 2018. Nelle stesse ore ad Olimpia, in Grecia, la fiaccola che accenderà il tripode dei Giochi sudcoreani verrà per la prima volta illuminata. Poi, il 18 dicembre, il presidente Sergio Mattarella le consegnerà il tricolore. Per Arianna Fontana, già portabandi­era alla cerimonia di chiusura di Sochi 2014, sono giornate speciali.

Come le sta vivendo?

«Sono senza parole, davvero non so come descrivere le emozioni. Credo sia un riconoscim­ento a quel che ho fatto in questi anni. Il Coni e Giovanni mi hanno fatto un regalo grandissim­o. Non vedo l’ora di essere a Roma».

Ripensa al suo passato, agli esordi, ai tanti successi e alle difficoltà di questi anni?

«Sabato sono tornata da dieci giorni a Tallahasse­e, in Florida, la città dove mio marito Anthony è nato e cresciuto. Là incontro spesso gente che non mi conosce e allora viene spontaneo parlare di me e della mia carriera. Con la mente, così, vado spesso a quando ero ragazzina e a quel che è venuto dopo. Diciamo che ai flashback sono abituata».

Ha ragione chi la ricorda ribelle?

«Un po’ lo ero, mi sono tranquilli­zzata, ma se mi fanno arrabbiare... Se ho un obiettivo da inseguire non guardo in faccia a nessuno».

Perché hanno scelto lei?

«Scorrendo la lista dei miei predecesso­ri, ho sempre pensato che il ruolo spetti in primis a chi ha tanta esperienza e ha centrato importanti successi. Ho l’una e gli altri, ma resto sorpresa e onorata».

Tra chi l’ha preceduta, ha ammirato qualcuno in particolar­e?

«Armin Zoeggeler: a Sochi non poteva che essere lui il portabandi­era, se l’era proprio meritato».

Da Federica Pellegrini in giù, sui social e non solo, è stata invasa da messaggi di congratula­zioni...

«Ne ho ricevuti a centinaia, da colleghi anche di sport estivi. Mi lusingano. Federica mi ha scritto “Vedrai, sarà una delle emozioni più belle della tua vita”: ci scommetto».

L’apertura dei Giochi sarà alle 20 ora locale di venerdì 9 febbraio, l’indomani alle 19 sarà in pista per le qualificaz­ioni di 500 e staffetta: è un problema?

«Non credo proprio, anzi l’adrenalina sarà d’aiuto. Dormirò bene senz’altro».

Chi vuole ringraziar­e?

«La lista è lunghissim­a, non me la sento di fare un singolo nome. Chi deve sapere, sa».

Per la Federghiac­cio ora guidata da Andrea Gios è la seconda volta dopo Carolina Kostner a Torino 2006, per il pattinaggi­o di velocità e quindi lo short track la prima...

«Penso siano fieri e contenti: la mia è una disciplina giovane, ma meriterebb­e altra popolarità».

La sua Valtellina è in festa?

«Tutto è cominciato lì. Anzi, non fossi di quella valle, con ogni probabilit­à mai avrei calzato un paio di pattini. Ho un sacco di tifosi e grande seguito».

E Anthony cosa dice?

«Dice anche troppo... Ha cominciato a raccontare in giro della mia investitur­a ancor prima che fosse ufficiale. Era più convinto di me».

Si sente un simbolo dello sport femminile?

«Visto quel che in tanti ambiti succede ancora oggi, in qualche modo sì. Sappiamo farci valere anche se ci mettono i bastoni tra le ruote».

Ha vinto la concorrenz­a di grandi sciatori...

«E’ stata una doppia sfida, una in famiglia, visto che molti dei potenziali candidati sono delle Fiamme Gialle come me. Senza la Guardia di Finanza non avrei mai raggiunto il livello che ho raggiunto».

Da mercoledì pronta a ripartire?

«Sarò persino più carica di prima, anche se di allenarmi non ho mai smesso. Nemmeno negli Stati Uniti, naturalmen­te: palestra, bici, corsa, roller... Sabato, poche ore dopo essere atterrata, ho fatto un po’ di spin bike e ora, a Courmayeur, mi aspettano ore e ore di ghiaccio. Ci penseranno il c.t. Kenan Gouadec e Anthony a farmi stare coi piedi per terra. Tra dieci giorni si parte per l’Asia e per le due ultime tappe di Coppa del Mondo». «SARÒ PIÙ CARICA DI PRIMA, MA NON HO MAI SMESSO DI ALLENARMI» ARIANNA FONTANA NEO PORTABANDI­ERA AZZURRA

«LA PELLEGRINI MI HA SCRITTO: SARÀ UNA DELLE EMOZIONI PIÙ GRANDI» ARIANNA FONTANA CAMPIONESS­A SHORT TRACK

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