Milan, la prima senza Leo Montella gioca a scacchi
1L’Aeroplanino studia le mosse anti-Chievo. Due ipotesi per la difesa orfana di Bonucci e davanti un solo attaccante: André Silva il favorito
Una scacchiera lunga 140 chilometri, con i pezzi disposti lungo l’A4. Maran e Montella oggi si studieranno a distanza, uno a Veronello e l’altro a Milanello perché in Italia la fantasia nei nomi per i centri sportivi è quella che è. Chievo-Milan non è la partita più bella del turno infrasettimanale, non la più divertente, non la più rivoluzionaria. È la più delicata. Questione di momenti: Maran è tranquillo e Montella molto meno, Maran ha poche variazioni possibili e Montella molte di più. Il bello per gli appassionati di strategia è che per tutto il giorno i due allenatori si studieranno a distanza. Montella proverà la formazione per domani, Maran cercherà di capire che cosa sta succedendo a 140 chilometri da lui. Il viaggio nei dubbi di Montella è interessante perché in teoria sono tanti. Partiamo dalle certezze: Bonucci e Bonaventura sono indisponibili, uno squalificato, l’altro bloccato da un risentimento muscolare alla coscia sinistra. Jack è uscito a quasi mezz’ora dalla fine di Milan-Genoa, tornerà forse per Milan-Juve di sabato. Forse. Il resto sono dubbi sulla prima mossa. Come a scacchi: quale può essere la migliore apertura?
DIFESA A TRE Ipotesi uno: la difesa a tre. Chievo-Milan un anno fa si giocava il 16 ottobre e sì, ci risiamo. Montella stupì mandando in campo... tre difensori e mezzo. Molto moderno: De Sciglio in pratica faceva il terzo centrale, bloccato come Paletta e Romagnoli, mentre Abate aveva compiti molto più offensivi. I tifosi milanisti col tempo si sono abituati a vedere quella struttura particolare: il terzino sinistro vicino ai centrali, il destro all’altezza del centrocampo. Montella decise di cambiare per impostare con tre difensori contro Floro Flores e Inglese, che nei piani di Maran dovevano disturbare Paletta e Romagnoli in fase di costruzione. Un anno dopo, gli attaccanti del Chievo non hanno cambiato abitudini – Pucciarelli e Inglese corrono per quattro – così Montella potrebbe restare a tre anche senza Bonucci. Due ipotesi: Zapata-Musacchio-Romagnoli con Borini e Rodriguez larghi oppure Zapata-Romagnoli-RR con Calabria e Borini sulle fasce. Il 3-4-2-1 sarebbe una conferma del sistema di gioco visto domenica e riporterebbe in campo Calhanoglu.
DIFESA A QUATTRO Ipotesi due: la difesa a quattro, vista con il Genoa. Esito: niente male. In fondo, Montella ha preparato così la stagione e non è escluso che domani riprovi il 4-3-3, con Borini e Rodriguez terzini più due centrali. Suso e Calhanoglu giocherebbero dove preferiscono, larghi in attacco, e in mezzo ci sarebbe da assegnare una maglia da mezzala. Kessie a destra, Biglia al centro, forse Locatelli a sinistra. L’unica mezzala di ruolo è José Mauri, che però non gioca da Milan-Rijeka del 28 settembre. Montolivo sarebbe la soluzione alternativa – contro la Lazio ha giocato in quella posizione – ma i rapporti con Montella, eufemismo, sono stati migliori...
ATTACCO Una costante c’è: davanti giocherà un solo attaccante. Kalinic contro il Genoa ha deluso: stanco, probabilmente. Il favorito è André Silva, l’alternativa Cutrone che ha l’energia dei ragazzi: è l’unico per cui l’entusiasmo supera ancora la tensione. L’ultima ipotesi è l’1+2: un trequartista e due punte. Quindi Suso dietro André Silva e Cutrone (oppure Kalinic). Numericamente, l’ennesima novità. Concettualmente, molto meno. Montella oggi sceglierà e dirà tutto alla squadra. Ieri invece ha commentato il passato: «Stiamo giocando bene, di questo Milan cambierei i risultati ma non le prestazioni». Lo ha detto ritirando uno strano pezzo degli scacchi, dorato e con la proboscide: il Tapiro di «Striscia».