Juventus, la coop del gol ha riaperto le iscrizioni
E Khedira hanno distribuito e alimentato la potenza di fuoco di una squadra che non segnava così tanto da quasi sessant’anni
Sei gol in un colpo solo, e si sa, ma soprattutto nessun attaccante sul tabellino e 4 reti di due centrocampisti: ecco quello che mancava ad Allegri. Si chiama anche effetto-caravan, l’interno che arriva a rimorchio e colpisce in maniera spietata: ovviamente Sami Khedira ha spaccato la Dacia, poi ci si è messo anche Pjanic agitando di fatto l’altra parte dell’arsenale di Max, quello che fino alla nottata di Udine era rimasto silenziato e anche un po’... infortunato.
TENDENZA INVERTITA Ecco la nuova Juventus: prima - e parliamo dell’inizio di questa serie A - si scatena Dybala, poi c’è qualche sprazzo di Higuain, quindi ecco Mandzukic e finalmente sono arrivati anche i centrocampisti puri che fino a questo punto del campionato avevano messo in archivio solamente una rete con Pjanic, al Toro. In questa nuova Juventus sì c’è Higuain che dialoga molto col resto dei compagni e di più con Dybala rispetto a un anno fa; c’è che una volta prendeva meno gol di tutti e segnava non tanto mentre adesso ha il miglior attacco del campionato e s’è dimenticata di essere la miglior retroguardia. «Cercheremo di invertire la tendenza, vincendo con il miglior attacco - ha detto Max Allegri-. Può succedere, negli ultimi 10 anni è successo il contrario. Ma la verità è che la Juventus deve difendere seria e giusta, così non subisce tiri».
ARRIVANO I NOSTRI E a tutto questo hanno contribuito sostanzialmente due cose: il «banalissimo» rientro dagli infortuni dei due califfi Pjanic e Khedira e l’aumento delle variabili offensive sul mercato, incremento necessario dopo le mancanze dello scorso anno postinfortunio di Pjaca, il varo del 4-2-3-1 e le poche alternative in panchina. Fino alla trasferta di Udine, la Juventus aveva segnato coi suoi attaccanti e poi con Cuadrado, appunto Pjanic, Alex Sandro, Bernardeschi e Douglas Costa. Fine. Mentre un anno fa, fino all’ottava giornata, Khedira e Pjanic ne avevano già fatti tre. Poi, ecco la nona sinfonia: Allegri vede scatenarsi i suoi interni (e pure Rugani).
STOP AND GO I due titolari della Juve 5-Stelle (quella dell’anno scorso per intenderci e che è tornata di moda a Udine) hanno avuto due storie diverse in questa annata: Miralem Pjanic - il cui ruolo di regista è stato sfruttato e metabolizzato al massimo - si era infortunato il 27 settembre prima di Juventus-Olympiacos di Champions League: una lesione di tipo distrattivo al quadricipite femorale della coscia destra. Il bosniaco era rientrato il 18 ottobre contro lo Sporting, mettendo dentro quella punizione capolavoro che ha avviato rimonta e ribaltamento del risultato. Il tedesco Sami, invece, ha avuto una storia più tortuosa: si era infortunato al ginocchio destro con la Germania, pareva cosa da poco e invece è rimasto fuori dal 5 settembre al 13 ottobre giocando poi spezzoni contro
i gol dei centrocampisti puri in questo inizio di campionato: Khedira ne ha realizzati 3 tutti in un colpo (a Udine); di Pjanic gli altri due (a Torino e Udinese) Lazio, Sporting e quindi la gara intera e fiammante a Udine. Ed è quello che Allegri aspettava, perché sa che Matuidi (come Bentancur) non è tipo da vedere troppo la porta e che Marchisio è stato assente due mesi per una preparazione mirata a rinforzare la muscolatura. Fatto sta che adesso la Juve e non solo perché via via ha ritrovato quasi tutto il nucleo della squadra - comincia sempre di più ad assomigliare a quella del passato, che andava in rete non solo con gli attaccanti ma anche con altri tenori. La Coop del gol.
ERA DAL 1959 CHE... C’è anche un altro dato che dà il senso del cambiamento: 27 gol dopo 9 giornate (quindi 3 a gara) è non solo una scintilla perpetua della coralità ma anche un dato statistico che batte annate su annate juventine. L’ultima volta che dopo nove giornate la Juventus aveva segnato più gol è datatissima: stagione 1959-60, 29 reti nella colonna della classifica estesa. Una fabbrica del gol insomma.
NUMERI DI MEZZO Una fabbrica in cui la Terra di Mezzo è tornata ad alimentare i «cannoni» della Juve: da notare le percentuali super di Pjanic nella fase offensiva (in più, 4 assist totali) e la percentuale realizzativa di Sami Khedira attestata al 50%, quindi ben sopra la media di ruolo (11%). Insomma, ora che ci sono loro, la Juve sa più di Juve.