La Gazzetta dello Sport

Immobile è super Meglio di Piola e più gol di Messi

Punta della Lazio ha segnato 43 reti in 54 gare Nessuno in biancocele­ste era riuscito a fare tanto

- Stefano Cieri ROMA MARTEDÌ 24 OTTOBRE 2017

Eora chiamatelo Giorgio Immobile. La battuta circolava negli ambienti vicini alla Lazio già nei giorni scorsi, ora dopo l’ennesima impresa (16° e 17° gol stagionale, quarta doppietta dell’anno, e c’è anche una tripletta) non è più solo una battuta. Sì, nell’immaginari­o collettivo biancocele­ste, Immobile somiglia sempre più a Chinaglia. Per i gol che segna a ripetizion­e, certo. Ma, fosse solo per quello, i paragoni col passato laziale potrebbero essere tanti altri. Da Giordano (che in effetti, per caratteris­tiche tecniche, il napoletano ricorda di più) ai vari Signori, Vieri, Crespo, Boksic, lo stesso Inzaghi che ora è il suo allenatore. O Klose, per venire a tempi più recenti. Ma Immobile ricorda sempre più Chinaglia per la capacità che ha di trascinare la squadra. Come faceva Long John quarant’anni fa. I cannonieri che gli sono succeduti hanno segnato quanto lui. Ma non hanno avuto la stessa capacità di indossare pure i panni del «capopopolo».

NUMERI DA MOSTRO Sotto questo punto di vista, in effetti, Ciro deve ancora farne di strada per raggiunger­e Giorgio. Ma già il fatto che il paragone si sia insinuato nelle menti e nei cuori di quanti hanno vissuto le imprese della Lazio anni 70 è già un fatto enorme. In campo è diventato una specie di totem, il ragazzo di Torre Annunziata. I compagni lo cercano non solo per i gol, ma anche per far rifiatare la squadra quando si è in difficoltà. Il pubblico lo acclama ad ogni tocco di palla. E poi, è chiaro, ci sono quei numeri che offuscano tutto il resto. E che, solo a snocciolar­li, fanno venire i brividi. Tredici gol in campionato dopo 9 giornate: mai un laziale aveva osato tanto. Un certo Silvio Piola era arrivato a quota 11 nel 1942-43, Beppe Signori ne aveva fatti 10 nel 1992-93. Ma ancora più impression­ante è il dato complessiv­o con la maglia della Lazio: 43 gol nelle 54 partite giocate finora. Anche in questo caso nessuno, in biancocele­ste, era riuscito a fare tanto. E pure qui Immobile si è lasciato alle spalle Piola e Signori (fecero 42 reti nelle prime 54 partite con la Lazio), Crespo (36), Salas (30), Klose e Inzaghi (26).

SCUGNIZZO ROMANO E c’è poi, ancora più prestigios­a, la graduatori­a che riguarda i cinque tornei europei più importanti (Francia, Germania, Inghilterr­a, Italia e Spagna). Calcolando le reti segnate sia in campionato sia nelle coppe Immobile è il top scorer, con 17 gol. Precede Messi e Aubameyang (15), Falcao (14), Lewandowsk­i, Cavani e Kane (13). Una affermazio­ne totale che si spiega, oltre che con l’ottimo feeling con il club di Lotito, con il tecnico Inzaghi e con i compagni di squadra, anche con l’ambientame­nto immediato che lui e la moglie Jessica hanno avuto con la città di Roma. Abitano a Collina Fleming (guarda caso il quartiere di Chinaglia e di quasi tutti i giocatori della Lazio degli anni 70...). Ciro è solito vivere, per quanto possibile, il quartiere. Non è raro vederlo andare a fare la spesa, per esempio. O accompagna­re le figlie Michela (nata nel 2013) e Giorgia (arrivata nel 2015) all’Istituto scolastico di via Flaminia presso il quale sono iscritte. Un vero scugnizzo...de Roma, insomma.

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GETTY Ciro Immobile, 27 anni, gioca nella Lazio dall’estate del 2016
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