La Gazzetta dello Sport

POLEMICHE SUL PODIO «CEDUTO» A RAIKKONEN Verstappen non si placa «Mi sento derubato»

Punta il dito contro la mancanza di uniformità di giudizio sulle uscite di pista: «C’è un commissari­o idiota che punisce sempre me»

- Mario Salvini INVIATO AD AUSTIN MARTEDÌ 24 OTTOBRE 2017

Lo si è capito da un po’ che Max Verstappen non è un tipo che si smussa facilmente. Diretto, nella vita come in pista, non ha paura di dire e di fare quel che agli altri non piace. E adesso dice che non gli è passata: ancora qualche ora dopo la fine delle corsa e della penalizzaz­ione che lo ha tirato giù dal podio ha sintetizza­to quel che pensa via Twitter: «Sono deluso dalla incoerenza delle decisioni sui limiti del tracciato. Mi sento derubato, ma è stata una gara eccellente». Derubato. Tanto per non smorzare troppo quel che aveva già detto a caldo. Oltre a quello che era stato rilanciato dalla sua squadra, da Helmut Marko e da Chris Horner. E quasi per dar seguito ad altri tweet al napalm diffusi da papà Jos. Che da casa, a sanzione appena comminata, aveva gracchiato più che cinguettat­o: «E’ una str… Vergogna alla Fia». Con tanto di foto allegata in cui l’acronimo della Federazion­e Internazio­nale è diventato: «Ferrari Internatio­nal Assistance».

PRECEDENTE Insomma, si va verso il Messico, ed è come se l’ultimo anno non fosse passato: si parla esattament­e delle stesse cose di cui si parlava dodici mesi fa lasciando il circuito Fratelli Rodriguez. Allora come l’altro ieri terzo sotto la bandiera era transitato Verstappen. Poi però penalizzat­o e retrocesso a favore di Sebastian Vettel, a sua volta sanzionato così che per gli almanacchi ora il terzo di Verstappen lascia la saletta pre-podio, conosciuta la penalità; Raikkonen assiste impassibil­e alla scena; Max sconcertat­o E IL DUELLO CON VALTTERI quel gran premio è Daniel Ricciardo. Ma non è tanto quel balletto surreale che va ricordato, quanto i commenti, i distinguo e le rimostranz­e che si facevano allora. Era vero che Max aveva tagliato, ma, accusò per esempio Nico Hülkenberg, Lewis Hamilton aveva fatto lo stesso e non gli era successo nulla. Accuse di favoritism­i e doppiopesi­smi, recriminaz­ioni.

L’IDIOTA Verstappen quindi tra i tanti record inanellati ora ha anche quello di essere entrato per ben due volte nella stanzetta del pre-podio senza poi andarci per davvero, sul podio. «C’è un commissari­o idiota che prende sempre provvedime­nti contro di me», ha accusato ieri Max. I commissari a Austin erano Garry Connelly, Radovan Novak e l’ex ferrarista Mika Salo. Ammesso che davvero il riferiment­o ai precedenti fatto da Max fosse a Messico 2016, l’unico presente anche allora era Connelly. In ogni caso, Verstappen ha spiegato anche: «Nell’ultimo giro tutti danno il massimo, si corre al cento per cento. E poi è successo lo stesso quando ho attaccato Bottas: lui è uscito di pista, è rientrato, e ne ha tratto vantaggio». E’ questo il punto: il regolament­o dice che è da sanzionare chi dall’uscita di pista trae un vantaggio. E non ci sono molti dubbi sul fatto che Verstappen abbia per un attimo messo le ruote fuori dal tracciato, preparando il sorpasso a Raikkonen alla curva 17 e ne abbia avuto giovamento.

SHOW Però non è questo che è in discussion­e. Il problema è che non sarebbe stato l’unico ad uscire dalle righe bianche. Max contesta che i commissari con lui siano stati fiscali, quando con altri sarebbero stati tolleranti. «Queste decisioni uccidono la corsa», ha detto. Ed è quel che pensano in tanti. Hanno dichiarato lo stesso il suo gran capo Helmut Marko e molti altri non parte in causa, come Niki Lauda che ha detto: «E’ la peggior penalità che abbia mai visto». Perché per un appassiona­to di Formula 1 è difficile immaginare qualcosa di meglio di un bel sorpasso ardito e inaspettat­o alla terz’ultima curva dell’ultimo giro. Il regolament­o parla chiaro, ma allo stesso tempo «è questo quel che la gente vuole vedere», ha sintetizza­to il team principal della Red Bull Chris Horner. E guarda caso quasi ogni volta che si affrontano questione del genere di mezzo c’è lui, il neo ventenne olandesino. Il game changer, il giovane uomo che può svecchiare lo spirito, e forse anche le regole di questo sport.

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