HO CHIESTO SCUSA
PREMIATO A LONDRA DALLA FIFA, IL DIFENSORE DEL MILAN TORNA SULLA GOMITATA A ROSI: «GESTO INVOLONTARIO, MI DISPIACE»
«Una gomitata involontaria, anche Rosi lo ha capito. Sono dispiaciuto: l’ho detto a società e compagni». Stop di 2 turni: il Milan lo perde contro Chievo e Juve
I VECCHI HANNO ACCOLTO I NUOVI ALLA GRANDE: NON CI SONO PROBLEMI LEONARDO BONUCCI RITIRA IL PREMIO FIFA
L eo pranza nella stessa sala di Cristiano Ronaldo, riposa al primo piano dove alloggiano Messi, Iniesta e mezzo Real Madrid, ha dribblato lui Neymar all’uscita dall’hotel e a lungo si è intrattenuto con Dani Alves e il suo improbabile tight borchiato. In corridoio, in forma più riservata, si è confidato con l’amico Gigi Buffon: il lunedì di Bonucci è trascorsi così, in mezzo al meglio del meglio del pallone del pianeta. «Cosa ci faccio qui? Evidentemente ho fatto anch’io qualcosa di importante. Ne sono onorato e orgoglioso». Il curriculum lo spiega benissimo e conta sei scudetti consecutivi festeggiati con la Juventus, altrettante coppe nazionali e due finali di Champions. L’ultima parte della ricca bacheca lo ha portato fin qui, perno della difesa composta dalla Fifa. I giocatori sono scelti tra i migliori dei top club europei e Leo ha questa motivazione: «Uno dei più imponenti e tecnicamente dotati difensori centrali del mondo...le sue capacità di leadership hanno aiutato la Juventus a vincere un sorprendente sesto titolo di fila in Serie A. Ora con la maglia rossonera del Milan porta un’alta coscienza tattica mescolata a una fame tenace». L’ultimo week-end ha raccontato anche altro, qualcosa che fa un po’ meno curriculum ma che inevitabilmente resta: Leonardo espulso dopo meno di mezz’ora per una gomitata al genoano Rosi. Per tutti questi motivi Bonucci è protagonista anche al centro di Londra, in mezzo ai colleghi più famosi, bravi e vincenti di tutto il mondo. Leo è volato nella tarda mattinata di ieri da Milano e a Londra è stato ospite al May Fair Hotel, cuore di Mayfair, tra i più costosi ed esclusivi quartieri della city.
In total black con smoking e papillon prima di arrivare al London Palladium, il teatro che accoglieva l’evento dei Fifa Awards, Leo ha fatto una breve marcia indietro. «Il mio gesto è stato involontario, cercavo solo di liberarmi io dal braccio di Rosi. Mi spiace averlo ferito e gli ho subito chiesto come stava,
SCUSA ma ho rivisto le immagini e ribadisco: non c’era volontarietà. Niente di più di normali “cose” di campo. Anche Rosi mi ha detto che non ha visto colpe da parte mia, la tecnologia risalta certe situazioni. Comunque sono dispiaciuto e sì, ho chiesto scusa ai compagni e al Milan. Di più non posso fare, tornare indietro non si può: sarà un ulteriore stimolo». E’ che anche a guardare un po’ avanti, per esempio al resto della settimana, non c’è modo per trovare immediato riscatto: Leo salterà per squalifica il Chievo e la gara da super ex contro la Juve. Qui c’è stato anche un altro interessante incontro ravvicinato: Bonucci e Allegri. «Ciao Leo», «Ciao mister», lo scambio di quattro battute. «Si vede che era destino non sfidarli. E non posso negare che mi sarebbe piaciuto esserci. So che ci penseranno i miei compa-
gni a darmi delle gioie, abbiamo bisogno di far punti perché la classifica dice che ne stiamo perdendo troppi per strada. Mi dispiace aver lasciato la squadra in un momento delicato come domenica scorsa ma in dieci abbiamo visto lo stesso un Milan di carattere, necessario anche a rispondere alle critiche. Così diremo la nostra». La «nostra» evidentemente sottintende che il Milan conti su un gruppo unito, che non è diviso in nuovi contro «vecchi» e nemmeno in precedenti capitani (Montolivo e Abate) contro ultimi eletti. Leo: «Non ho mai notato frizioni interne. I vecchi hanno accolto i nuovi alla grande. Io e Riccardo la prima sera che mi sono unito alla squadra in Cina siamo andati a cena fuori insieme. Non ci sono problemi e dovessero venire fuori in futuro resterebbero cose nostre. Come non ho mai restituito la fascia: ho preso questa responsabilità all’inizio, con oneri e onori. In questo gruppo ci sono tanti leader e tanti capitani che si aiutano tra loro».
RINASCITA
Leo è finito in mezzo per un po’ di storie: la fascia, l’allontanamento del preparatore Marra con cui sembrava esserci poco feeling, e ancora per l’avvio stentato di stagione: «Sinceramente non mi aspettavo un inizio così ma è un progetto nuovo e anche io so dove poter migliorare. Resta una sfida entusiasmante, so di essere in una grande squadra: ci manca l’episodio fortunato, vero che la fortuna devi andartela a cercare ma sono altrettanto sicuro che la svolta sia vicina. Saremo cattivi per riportare il Milan in alto. L’allenatore in questi casi è sempre sotto accusa ma noi siamo con Montella e rinasceremo insieme». Con Bonucci ci sono anche il d.s. Mirabelli, elegantissimo, e l’agente Lucci. A Londra Leo ha fatto vita da star: interviste con i canali social Fifa e uno shooting fotografico. Prima di finire sul palco e dire «è fantastico, spero sia il primo premio della stagione» aveva ringraziato gli ex compagni della Juve, poi superato qualche gradino eccolo al centro della Fifpro World XI, il miglior 4-3-3 dell’anno: Buffon, Dani Alves, Ramos, Bonucci, Marcelo; Modric, Kroos, Iniesta; Messi, Ronaldo, Neymar. «Leo dica la verità: si è mai pentito di essere arrivato al Milan?». «Mai. Mai.».