MITO BUFFON
Portiere dell’anno: «Vorrei lasciare con la Champions»
Le 20.01 orario di Londra: Gianluigi Buffon riceve il premio Fifa di portiere dell’anno. Un trionfo annunciato: il giocatore della Juventus ha superato la concorrenza di Keylor Navas del Real Madrid e di Manuel Neuer del Bayern Monaco. È il danese Michael Schmeichel, illustre ex del Manchester United, a consegnare il Fifa Award a Buffon. Emozionato, elegante, il fuoriclasse della Juventus conquista il Palladium con la sua energia: «Voglio provare a parlare in inglese. Per me è un grande onore ricevere questo premio. Alla mia età, soprattutto. Sono orgoglioso di questo successo, ma devo ringraziare il club, i compagni di squadra e l’allenatore perché mi hanno aiutato a farcela. Voglio ringraziare anche tutti coloro che hanno votato per me. La scorsa stagione è stata fantastica, ma non abbastanza da conquistare la Champions. Spero di vincerla prima di chiudere la mia carriera e di togliermi altre soddisfazioni con la Nazionale. Meglio raggiungere gli obiettivi di squadra che quelli personali: condividere delle belle emozioni coi compagni è impagabile».
UN GRANDE ADDIO L’emozione di Buffon ha varie ragioni. Una su tutte: questa sarà, a meno di ripensamenti, la sua ultima stagione. Il portiere della Juventus lo ripete, in modo elegante, ben tre volte: «Pensavo a una conclusione più tranquilla, ma l’avvio di quest’annata mi ha dato la strigliata. Ho capito che non sarà facile ripetersi e i playoff con la Svezia dicono che dobbiamo ancora conquistare un posto al Mondiale. Una settimana fa mi sono messo a ridere a ripensare a tante cose. Mi sono detto “Gigi, per te non è mai stato facile, hai sempre dovuto sudare per arrivare in alto”. Così mi sono dato una regolata e ora sono pronto a lottare fino in fondo per chiudere nel modo migliore la carriera. Vorrei vincere ancora: la Juve e la Nazionale possono aggiungere qualcosa ai miei successi. Dal punto di vista personale, questo premio conferma quello che ho sempre pensato. Bisogna lavorare duro per essere al top. È questa la strada migliore: sudare e non mollare mai».
LA CHAMPIONS La grande assente nella sala dei trofei di Buffon è la Champions: «Ci sono andato vicino due volte nelle ultime tre stagioni. Se non siamo riusciti a farcela, la ragione è molto semplice: abbiamo incontrato avversari superiori. È una legge dello sport e bisogna accettarla. Ho ancora una possibilità e voglio sognare fino all’ultimo di compiere l’impresa. Dopo ventitrè anni, posso però ritenermi soddisfatto di quello che ho raggiunto. Salutare il calcio con la Champions e con un grande mondiale sarebbe il massimo».
L’ANNO CHE VERRÀ «Questa stagione? Sicuramente serviva un colpo di frusta perché a un certo punto si è capito che non sarà come quelle precedenti. In campionato, la concorrenza si è rinforzata. Il Napoli sta andando benissimo, l’Inter è seconda. Il 6-2 di Udine è importante, ma ora non dobbiamo mollare. L’annata, per me e per la Juve, è partita un po’ così. A un certo punto, ho fiutato l’aria e ho capito che serviva un cambio di passo. Siamo alla fine di ottobre e novembre sarà un mese fondamentale, per la Juve e per la Nazionale. Stiamo entrando nel vivo della stagione e dobbiamo lottare giorno dopo giorno per centrare i nostri obiettivi. Vincere questo trofeo, all’età di 40 anni, ha un valore simbolico enorme. Significa che posso tornare a casa orgoglioso e pensare di aver fatto fino in fondo il mio dovere. Ed è forse questa, in fondo, la soddisfazione più importante: essere in pace con se stessi».