Sorpresa a Coverciano: Rivera tra i banchi Un professore di calcio a lezione di tattica
Uno dei compagni di banco è Walter Samuel. Uno che, quando era calciatore, Gianni Rivera avrebbe provato a saltare in dribbling. Ma stavolta non è una questione di ruoli o di derby tra Milan e Inter perché l’obiettivo è uguale per tutti: diventare allenatori professionisti. Rimettersi in gioco a una certa età è una sfida divertente. E coraggiosa. Rivera, presidente del settore tecnico, si è presentato puntuale ieri mattina in aula magna a Coverciano per la prima lezione riservata ai partecipanti al corso Uefa A. In cattedra Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori. Che ha tenuto una lezione di tecnica e tattica. Con video e esercizi alla lavagna. Il corso, che prevede 192 ore di studio, si concluderà il 20 dicembre con la consegna dei diplomi. Rivera aveva già preso il patentino di tecnico di base Uefa B partecipando al corso che si è tenuto qualche settimana fa nella Capitale, in zona Rebibbia. Lo stesso che ha visto, tra i partecipanti, un altro allievo «speciale» e cioè Francesco Totti.
DUE MOTIVI
Perché Gianni Rivera, a 74 anni, ha voluto vivere questa nuova esperienza? Le motivazioni sono due. La prima è istituzionale. In qualità di presidente del Settore Tecnico ha voluto toccare con mano i metodi di lavoro della scuola allenatori di Coverciano. Un’eccellenza mondiale. Tra l’altro il corso prevede approfondimenti di natura tecnica, ovviamente, ma anche lezioni legate al regolamento e alla comunicazione. Materie interessanti. In più Rivera ha sempre coltivato il sogno di poter aprire un giorno un’Accademia per giovani calciatori. E il patentino che andrà ad acquisire gli permetterà di potersi confrontare con tanti ragazzini con tutte le informazioni necessarie per poterli aiutare a crescere nella maniera giusta. Non resta che complimentarsi con uno dei campioni più amati del nostro calcio che nonostante abbia da tempo superato i settant’anni continua ad avere voglia di imparare cose nuove legate al pallone.