La Gazzetta dello Sport

Los Angeles torna Magic contro Houston

1Da quando Johnson li ha comprati, i Dodgers sono cresciuti e inseguono un titolo atteso 29 anni. Astros: da ultimi a primi

- Stefano Arcobelli

Cinque anni fa Magic Johnson, 5 titoli Nba con i Lakers (3 da mvp) e olimpionic­o del Dream Team ‘92, entrava nel baseball per salvare i Los Angeles Dodgers: ora a 58 anni sta vivendo «emozioni che mai avrei creduto di vivere più». Ieri ha scritto su Twitter 5 volte con l’esclamativ­o «World Series» tanti, come i suoi titoli nel basket. Dal 1988 i Dodgers non trionfano: l’ultima volta in panchina c’era Tom Lasorda, con il quale Magic vede, adesso, le partite dalla tribuna del Dodger stadium, frequentat­a spesso dai divi di Hollywood, alcuni dei quali attesi stasera per gara-1 della serie su 7 contro gli Houston Astros. I Dodgers vantano il miglior bilancio delle 30 squadre in stagione regolare (104 vittorie), hanno perso una sola volta contro i detentori dei Chicago Cubs, eliminati fuori casa.

ULTIMI Quattro anni fa gli Astros erano gli ultimi, imbarazzan­ti al punto li chiamavano «lastros». Di quella inguardabi­le squadra Dallas Keuchel, il partente mancino di Houston contro il partente di Los Angeles, texano e mancino, Clayton Kershaw, è uno dei quattro superstiti con il seconda base Jose Altuve, il super-utility Marwin Gonzalez (23 fuoricampo, 303 di media e 90 pbc) ed il lanciatore Brad Peacock. «Nel 2012 con la squadra che avevamo mai avremmo pensato di arrivare un giorno alle World Series», dice Keuchel che vanta un 14-5 in stagione. Houston vanta parecchi record, due dei quali davvero significat­ivi: le 111 sconfitte nella prima stagione in l’American League nel 2013 e la prima volta di una franchigia alle World Series arrivando da due leghe diverse. Dopo Kansas nel 200406, gli Astros sono la seconda squadra ad arrivare sino in fondo, nel giro di tre stagioni, da ultimi a potenziali primi. Ribaltate le tre stagioni con 100 sconfitte, il monte salario più basso e il minor numero di spettatori (10.000). Ora vanno tutti a caccia di un biglietto per Houston, che ha eliminato i NY Yankees nella finale dell’American in 7 partite con la forza del suo line-up, che da stasera metterà a durissima prova il bullpen dei california­ni nei playoff (0.94 di media pgl) con Morrow, Maeda ed il closer Kenley Jansen. Ma a proposito di lanciatori, il confronto a distanza tra Kershaw e Justin Verlander (partente di gara-2), da 9 partite vincenti, da quando cioè in piena estate decise di dire addio a Detroit dopo 13 stagioni per abbracciar­e la causa Astros. Lui come Kershaw grandissim­i ma senza mai un anello: Verlander ne ha perso uno quando ebbe una catastrofi­ca media di 7.20, Kersahw è al debutto.

SUPER ALTUVE

L’anima di Houston è Jose Altuve, che dopo una stagione da 346 di media, 24 fuoricampo e 81 pbc, in

postseason ha raggiunto 400 di media con 16 valide e 5 fuoricampo, alla 4a stagione consecutiv­a con oltre 200 valide. «E’ il miglior hitter del pianeta» lo promuove Carlos Correa, l’interbase che accenderà un altro dei duelli in diamante contro il rientrante Corey Seager, uno AP dei migliori nel ruolo ma meno efficace del rivale dal box. Un altro duello, a distanza, tra ex compagni che guadagnava­no in nazionale a Cuba poche centinaia di dollari ed ora si ritrovano pieni di milioni e di aspettativ­e, sono l’esterno centro di Los Angeles, Yasel Puig (esploso, punito e ora mai così pungente), e Yulieski Gurriel, 1a base di Houston, specialist­a in doppi. E dunque: chi subentrerà ai Cubs? I super esperti dicono Los Angeles: per il fattore Magic...

 ??  ?? Clayton Kershaw, 29 anni, 3 Cy Young, in stagione 18-4 (2.31)
Clayton Kershaw, 29 anni, 3 Cy Young, in stagione 18-4 (2.31)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy