«Svolta positiva, siamo nel 2017 E i valori li fanno le persone»
1. Jury Chechi, l’altroieri olimpionico degli anelli ad Atlanta, lo scorso dicembre candidato (battuto di misura) alla presidenza della Federginnastica. Che idea si è fatto della norma che «liberalizza» gli utili delle società sportive dilettantistiche?
«Ho letto alcune cose sulle misure “sportive” che fanno parte della Legge di Bilancio e penso che ci siano provvedimenti importanti. Su questa in particolare, la mia opinione è questa: la norma è positiva, bisognerà utilizzarla correttamente, ma sono convinto che lo si farà. Nel 2017, questo nuovo modo di fare società sportiva è inevitabile».
2. Ma non è un po’ sacrificare tutto alla logica del profitto che si mangia anche i valori dello sport?
«Parto dalla mia esperienza: la mia storia nello sport è stata sempre fatta di passione, ho anche guadagnato bene, sono contento di averlo fatto, ma non c’è mai stato un momento, dico uno, in cui il pensiero “economico” è stato prevalente. La differenza la faranno sempre le persone, non il “margine” di guadagno. E lo sport è in grado di difendere i suoi valori. Pensate al calcio: certo è un posto dove si fanno tanti affari, ma in tanti campi del Paese è anche il luogo dove si incrocia tanta passione sportiva».
3. Sì, ma perché cambiare? Crede alla tesi che con la possibilità di fare utili si possa rompere con il lavoro nero in una palestra o in una piscina?
«Non sono certo un esperto di economia e fisco. Penso sia innegabile che in Italia si paghino troppe tasse. Ma questo non mi fa minimamente arretrare dalla necessità di rispettare le regole. E tutto quello che si può fare per combattere il lavoro nero, ben venga».