La Gazzetta dello Sport

SPALLETTI «GRANDE GARA MAI DARE TREGUA AGLI AVVERSARI»

A fine match il tecnico dice più volte «Bravi» ai suoi giocatori e arringa i tifosi: «C’è una buona classifica perché ho una squadra forte»

- Luca Taidelli MILANO

Luciano Spalletti a fine gara era talmente carico che al triplice fischio si è temuto avesse qualcosa da ridire con la panchina della Samp. L’allenatore infatti è schizzato dalla sua postazione dicendo «stai calmo, stai calmo» all’amico Francesco Conti, il vice di Marco Giampaolo. Poi invece è scattato l’abbraccio con il secondo del collega contro il quale è destino finisca con pirotecnic­i 3-2. Era già successo la scorsa stagione, con una vittoria per parte, ma quella nerazzurra di stasera ha il sapore dolce del primato per una notte. E Spalletti, malgrado il finale da «pannolone», ha voluto urlare più volte ai suoi un «bravi bravi», prima di andare sotto la Curva ad arringare il cuore del tifo. Quasi ad esorcizzar­e quelle paure da vecchia Inter che sono riemerse nel secondo tempo di ieri.

EMOZIONI «Non mi emoziono per la classifica ma per l’atteggiame­nto dei miei giocatori, non c’è buona classifica senza una squadra forte. E siamo fortunati anche stavolta - ironizza l’allenatore - perché quei tre pali erano tiri destinati ad andare fuori ma che sono finiti sui legni per dei colpi di vento...». Spalletti va per la sua strada e in pubblico (perché nello spogliatoi­o quell’ultima mezz’ora andrà analizzata in altro modo) minimizza i problemi nel finale: «Abbiamo giocato una grande gara e punto. E non solo per un’ora. Sempliceme­nte a un certo punto sono emerse le qualità degli avversari. Alla fine ho abbracciat­o Quagliarel­la e gli ho detto che è un vero rompiscato­le... Noi stanchi nel finale? Qualcuno sta giocando poco, ma Santon sta tornando il giocatore che già conoscevam­o, Dalbert diventerà fortissimo, Ranocchia si allena alla grande, Cancelo dopo la distorsion­e al ginocchio ha ancora qualche timore nei contrasti e agli altri non riesco a dare lo spazio che meritano perché i compagni stanno facendo bene. L’importante è che ogni volta che ci mettiamo questa maglia non diamo tregua all’avversario finché non troviamo il modo di vincere ogni partita». Chiusura spiegando l’episodio di cui sopra, perché Spalletti vuole avere proprio tutto sotto controllo: «Non create un caso con Conti. E’ un amico fraterno e nel finale aveva “zampettato” due o tre volte davanti alla panchina».

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