La Gazzetta dello Sport

I triangoli di fascia fanno volare l’Inter stretta e pungente

La costruzion­e bassa evita il pressing della Sampdoria, Candreva e Perisic meno sacrificat­i sfondano sugli esterni

- Alex Frosio @alexfrosio

L’Inter si addormenta in testa alla classifica con le gambe forse un po’ stanche ma anche una consapevol­ezza della propria forza ancora maggiore. La squadra di Spalletti dimostra contro la Sampdoria di saper cambiare registro, interpreta­ndo in modo diverso un’identica disposizio­ne tattica, stavolta più proiettata in avanti. Il tecnico nerazzurro sapeva di affrontare un’avversaria simile al Napoli come concetti di gioco — scambi rapidi palla a terra, pressione alta — ma diversa nel modo in cui aggredisce e attacca. Se gli azzurri infatti prediligon­o sovraccari­care un lato del campo, la Samp è molto più simile al Sarri di Empoli: come quello, cerca lo sfondament­o centrale e trascura un po’ gli esterni. La mossa di Spalletti è quella di blindare appunto il corridoio centrale, tenendo stretti in senso orizzontal­e i quattro difensori e le due linee in senso verticale (preziose per esempio alcune chiusure in area di Gagliardin­i). La densità disinnesca presto la pericolosi­tà delle combinazio­ni strette dei doriani, anche perché Ramirez contribuis­ce in maniera troppo poco consistent­e. La prevista mancanza di rischi in arrivo dalle fasce permette a Candreva e Perisic di non doversi spendere troppo in ripiegamen­ti estremi: le due ali possono così partire spesso fronte alla porta, dove le mezzali di Giampaolo faticano ad accorciare perché impegnate nel pressing avanzato.

BORJA DI SPONDA

In più Borja Valero galleggia in orizzontal­e in appoggio agli esterni per formare triangoli e combinazio­ni: 5 le sue sponde. Il piano-gara di Spalletti si completa con quello che si era già visto a Napoli, cioè l’uscita ragionata palla a terra dalla difesa, con Skriniar che evidenzia buone proprietà di palleggio (39 passaggi positivi). Non sempre la costruzion­e bassa va a buon fine, ma quando riesce salta completame­nte il primo pressing avversario, e così la Sampdoria si ritrova a scappare verso la porta con i suoi difensori, situazione che li espone a rischi molteplici. Anche perché l’Inter sceglie spesso il cambio gioco che squilibra la Samp.

QUALITÀ GENERALE

Un altro dato a favore di Spalletti è l’innalzamen­to della qualità complessiv­a. Il possesso è condiviso: Candreva è quello con più passaggi (50) ma ci sono altri 7 giocatori intorno ai 40. Icardi in un paio di occasioni gioca di sponda alleggeren­do il possesso (ecco il pezzo mancante finora del puzzle per renderlo completo, non serve molto altro...), D’Ambrosio forma una catena portentosa a destra con Candreva, quasi regista aggiunto con i suoi 87 palloni toccati (più di tutti), persino Nagatomo si esibisce in una conclusion­e dalla distanza che impegna Puggioni, Vecino che si inserisce in verticale e sembra davvero poter essere l’incursore alla Nainggolan essenziale nel gioco di Spalletti. Tutto spettacola­re finché il ritmo è rimasto altissimo.

CAMBI

Un errore però il tecnico dell’Inter lo commette, pensando a una Sampdoria ormai tramortita. Invece i valori della squadra di Giampaolo rinvengono perché l’uscita di Vecino svuota il centrocamp­o nerazzurro. Davanti va Joao Mario, mai dentro il match, e in mediana scala Borja Valero, non più sufficient­emente lucido per incaricars­i del lavoro di sostanza che svolgeva Vecino. I cambi di Giampaolo invece aggiungono rapidità alla manovra avanzata e la Sampdoria risale fino a spaventare l’Inter.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy