La Gazzetta dello Sport

Andrea punge, Conte risponde «Servirebbe riconoscen­za...»

N°1 e l’elogio ad Allegri: «Bravo nel lavoro che ad altri sembrava terminato»

- INVIATA A TORINO

Botta e risposta a distanza. La freccia che parte dall’Allianz Stadium, nel bel mezzo dell’assemblea degli azionisti della Juventus, raggiunge Londra, dove vive e allena adesso Antonio Conte, e torna indietro a velocità doppia. L’ex tecnico bianconero si è sentito toccato da una frase sibillina pronunciat­a da Andrea Agnelli e, per la prima volta da quando ha lasciato Torino, ha deciso di rispondere.

ELOGI E STOCCATA «Ringrazio personalme­nte Allegri, le sue capacità e la sua caparbietà nel portare avanti un lavoro che per altri sembrava terminato», ha detto il presidente della Juventus in apertura dei lavori. A molti il destinatar­io della stoccatina era sembrato proprio Conte, che dopo aver aperto il ciclo leggendari­o della Signora con la conquista di 3 scudetti di fila si è dimesso all’inizio della nuova stagione. In realtà a domanda diretta nella conferenza post assemblea («Le sue parole erano riferite a Conte?»), Agnelli aveva allargato il discorso all’ambiente: «Ogni anno si diceva che il nostro ciclo vincente fosse terminato. Stagione dopo stagione, la domanda era diventata “quando perderanno”, non “se continuera­nno a vincere”. Subentrare alla guida di una squadra che viene da tre scudetti di fila può essere problemati­co. E’ sempre difficile essere all’altezza delle aspettativ­e. Ecco il motivo del mio elogio ad Allegri». La spiegazion­e di Agnelli non deve aver convinto Antonio Conte, visto che l’ex allenatore in serata ha affidato a Facebook il suo pensiero: «Nella vita non si finisce mai di conoscere le persone... A volte basterebbe soltanto un minimo di riconoscen­za. E di maturità».

DIVERGENZE Probabilme­nte Agnelli non ha ancora perdonato a Conte il fatto di aver lasciato la Juventus a stagione appena cominciata. Tra il tecnico e la società ci furono divergenze di vedute legate al mercato. Uno dei motivi dell’addio fu il mancato acquisto di Cuadrado, che Conte avrebbe voluto e che invece è diventato bianconero solo nell’estate 2015, quando in panchina c’era già Allegri. Tre anni e mezzo dopo, il fuoco cova ancora sotto la cenere. Agnelli punzecchia e Conte stavolta risponde. Difficile che per il tecnico, ancora molto amato da gran parte della tifoseria, possa esserci un ritorno di fiamma con la Juventus, almeno con questa presidenza.

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AFP Antonio Conte, 48 anni

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