Venti di crisi?
Montella in trincea «Milan, che spifferi Ma posso incidere»
Il Bentegodi a fine ottobre offre con generosità folate, ventate, mezze raffiche: nella classifica per «stadio più freddo d’Italia», Verona c’è. Montella stasera si giocherà lì dentro un pezzo di panchina e ieri, nella conferenza stampa, ha parlato di «spifferi» che sembrano correnti atlantiche. La frase: «So che quando le cose vanno meno bene ci sono spifferi, so anche da chi. Io leggo molto, leggo tutto, so da dove provengono determinate cose oppure penso di saperlo. Mi piace leggere tra le righe, ci sta che ci siano spifferi che diventano aperture enormi». Brividi.
SPIFFERI E GRIDA Gli spogliatoi delle squadre di calcio sono organismi complessi, mai semplice tenerli in equilibrio. Se un allenatore arriva a parlare di queste cose però significa che il momento è delicato. Il Milan, in effetti, vive settimane complicate oltre i risultati. Negli ultimi giorni si è scritto di un attacco di Montella ai «vecchi» dello spogliatoio, di un litigio Romagnoli-Bonucci dopo il derby, soprattutto della fascia da capitano, che Bonucci avrebbe voluto riconsegnare. Ieri è stato il giorno delle smentite. Romagnoli e Bonucci hanno pubblicato via social la foto di un pugno di Alessio a Leo. Testo: «Dopo il derby, ora secondo round a Milanello! Ridiamoci sopra... sperando di non leggere più certe falsità...». Montella ha provato a chiudere anche la questione fascia con la sua versione: «Bonucci dalle mie verifiche non ha mai detto di voler fare un passo indietro sulla fascia di capitano, ed è giusto così perché è stata una mia scelta. Ci ho messo un po’ di tempo ma è stata una scelta ponderata. Il resto sono discorsi disturbatori».
LUI E IL CHIEVO Anche il Chievo, se parliamo di disturbatori, fa la sua figura. Detto chiaro: una squadraccia da affrontare, corre come se fossero in 13 ed è ben allenata. Montella sceglie l’aggettivo - «squadra spigolosa» - e forse apre l’album dei ricordi. Livello base: Maran è l’allenatore che nel 2012 lo ha sostituito a Catania. Livello intermedio: quando apriva le ali, Montella-Aeroplanino ha fatto male al Chievo. Aprile 2002, Roma-Chievo 5-0, due gol di testa (!) e uno di sinistro. Gennaio 2005, il Chievo va sul 2-0 a Verona, poi Montella fa due gol, il secondo in rovesciata. Pellissier, la firma sull’1-0, non ha ancora cambiato lavoro. Livello difficile: quando tornò a Catania con la Fiorentina, Montella perse da Maran con gol decisivo di Castro, che saltò in area e scese dopo una vita. Lucas oggi è forse la minaccia principale per Montella.
tecnico smentisce le voci su Bonucci e la fascia Leo e Romagnoli sui social: «Il nostro litigio? Falsità» Con il Chievo senza Bonaventura, out 2-3 settimane
GIOCANO LORO Se si parla di tattica, la formazione. Montella ha annunciato il 3-4-2-1 e ha provato Musacchio-Romagnoli-Rodriguez dietro, CalabriaKessie-Biglia-Borini a metà capo, Suso e Calhanoglu vicini a Kalinic. Due sorprese: Zapata fuori dopo l’ottima partita con il Genoa e Kalinic titolare al posto di André Silva o Cutrone. Montella ha parlato anche di lui: «Sono convinto che i fischi al momento della sostituzione fossero per me, non per Kalinic. Non dico per difenderlo, credo proprio fossero per me, perché non ho inserito una seconda punta». Più tardi, intercettato da «Le Iene», ha trovato il tempo per sorridere: «Come sto? Male, ma fortifica, farà bene. Con il Chievo vinceremo. Se può essere d’aiuto la pastiglia di Messi? Beh, datemene una quindicina dai...».
JACK 20 GIORNI Con sguardo più duro, Montella ha difeso se stesso e il Milan: «Dal 2010 ogni squadra italiana che gioca i preliminari di Europa League fa fatica. È successo anche a Juve e Inter. Posso ancora incidere. Bisogna riprenderci quello che abbiamo lasciato per strada con veemenza, e riprenderlo subito, a partire da domani. Un eventuale esonero? Non mi disturba leggere di altri allenatori». Lo avrà disturbato un po’ di più un colloquio con i medici del Milan. Bonaventura sembrava destinato a tornare dopo la Juve, tra 4-5 giorni, ieri si è saputo quanto è grave il risentimento alla coscia sinistra: fuori due-tre settimane. Ci si rivede a Napoli dopo la sosta... e non chiedete quale allenatore ci sarà. Troppo difficile.