La Gazzetta dello Sport

Inzaghi, caccia al 7 La Lazio a Bologna per sognare ancora

- Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

ABologna con un numero in testa, il 7. Sette come le vittorie consecutiv­e (tra coppa e campionato) che la Lazio prova a centrare al Dall’Ara. Ma sette anche come i successi esterni (su sette incontri giocati in trasferta, sempre tra coppa e campionato) che i biancocele­sti centrerebb­ero superando questa sera la squadra di Donadoni. Quest’ultimo sarebbe un primato migliorato per il club romano, Inzaghi lo ha già stabilito il record facendo 6 su 6 nell'ultima partita giocata fuori casa, quella di Europa League a Nizza. Ma a Bologna può ulteriorme­nte allungare la serie. Le sette vittorie consecutiv­e non sarebbero invece ancora da primato (il record è di 10 successi consecutiv­i, conquistat­i nella stagione 1998-99 dalla Lazio di Eriksson), ma sarebbe una delle migliori strisce di sempre.

STESSA SQUADRA Inzaghi preferisce però pensare unicamente a cosa significhe­rebbero altri tre punti in classifica, senza dare troppo peso ai primati. «Non sarà facile per noi – osserva l’allenatore –. Giochiamo contro una squadra di qualità che rispetto all’anno scorso ha molte più certezze ed è in salute. Anche il Bologna ha accumulato stanchezza, anche se ha giocato un po’ meno rispetto a noi». Una squadra temibile allenata da un tecnico che Inzaghi stima. «Donadoni non lo scopriamo oggi, è un allenatore importante che fa giocare bene le squadre, è stato il c.t. della Nazionale. Ha giocatori importanti, con qualità tecnica, possono cambiare modulo, stamattina abbiamo lavorato contro un Bologna schierato col 3-5-2, sappiamo che oltre al 4-3-3 possono giocare anche in questo modo». Lui invece resta fedele all’ormai consueto 3-51-1, con la novità assoluta di schierare gli stessi uomini per due gare di fila. Partite consecutiv­e con i medesimi uomini che diventano tre consideran­do solo quelle di campionato. C’è un solo dubbio per il tecnico, riguarda Radu. Il romeno ha saltato la rifinitura di ieri per qualche linea di febbre, ma dovrebbe essere regolarmen­te

le vittorie ottenute dalla Lazio in questa stagione su 13 partite giocate tra campionato e coppe. Biancocele­sti fermati solo da Spal (0-0) e Napoli (1-4)

i gol segnati dalla Lazio nei primi nove turni di campionato. Una cifra che la squadra biancocele­ste non aveva mai raggiunto nella sua storia

la media punti di Inzaghi sulla panchina della Lazio. È la più alta di sempre, al secondo posto c’è Eriksson che fece 1,89 di media tra il 1998 e il 2001 in campo per la sua presenza numero 287 in biancocele­ste, una cifra che gli consentirà di entrare nella top ten dei calciatori laziali più presenti.

IMMOBILE BUM-BUM La squadra sarà quindi la stessa delle ultime gare. Segno che, al netto di infortuni e rientri (oggi torna Lukaku, che andrà in panchina) Inzaghi ha ormai trovato la «sua» squadra. Quella con cui dare l’assalto ad obiettivi sempre più ambiziosi. A patto, però, di non dire mai quali siano. «Qualcuno parla di scudetto? Io penso solo al Bologna. La stagione è appena iniziata, ne dovremo superare di prove prima di fare certi discorsi...». Ma se la Lazio continua a viaggiare ai ritmi tenuti finora e se Immobile continua a segnare come sta facendo da inizio stagione... «Sta realizzand­o cose straordina­rie – dice Inzaghi del suo bomber –, ma può ancora migliorare. Questo però dipende solo da lui. Ma non ho dubbi che lo faccia. È motivatiss­imo, è sempre tra i primi ad arrivare al campo. Ci sta dando tanto, ma ci può dare ancora tantissimo». A cominciare dalla gara di stasera, ovviamente.

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GETTY Lazio in festa per il successo sul Cagliari, il sesto consecutiv­o

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