La Gazzetta dello Sport

Suso sceglie il voto «Se batto la Juve vado a casa a piedi»

Jesus: «Tanto abito a 50 metri da San Siro... Vogliamo almeno un punto. Grazie, Montella»

- Alessandra Gozzini INVIATA A MILANELLO (VARESE) nel preliminar­e Europa League in campionto

Suso è diventato Susito per come se l’è coccolato Bonucci sui social nel viaggio di ritorno in pullman da Verona. La declinazio­ne spagnola non serviva tanto a richiamare la provenienz­a del giocatore, quanto per esaltarne il genio: Jesus è partito da Cadice, Andalusia, ed è arrivato fino alla Roja, la nazionale dei talenti. Finora è stato in verità solo convocato, senza la soddisfazi­one del gran debutto: potrebbe succedere a novembre quando la Spagna affronterà Costa Rica e Russia in amichevole e, con tutta probabilit­à, Jesus farà parte del gruppo. Per il momento che sta vivendo con il Milan sarebbe la più scontata delle conseguenz­e: mercoledì sera ha trascinato la squadra alla vittoria sul Chievo con un gol, un cross deviato, un’azione avviata e un’altra rifinita con il quarantadu­esimo passaggio dei quarantatr­é consecutiv­i che hanno portato il Milan in porta. Grazie al solito mancino a giro ha mantenuto staccato Kalinic nella classifica dei cannonieri milanisti in A: Suso comanda a quattro. Altri numeri provano lo stato di grazie e forse la maturità ormai raggiunta: per gol da fuori area in tutti i cinque maggiori tornei europei Suso (a quota tre) è secondo a meno uno da Dybala. Anche così ci si avvia alla sfida contro la Juve. Le 25 conclusion­i tentate da fuori lo pongono sempre al secondo gradino del podio, stavolta dietro solo a un certo Messi. Sembra arrivato in Italia una vita fa e invece Jesus ha 23 anni e un’esperienza più o meno consolidat­a in tre campionati: in A con Milan e Genoa, in Premier con il Liverpool e in Liga con l’Almeria.

REALISIMO Suso ha rilanciato il Milan e anche se stesso, dopo un periodo decisament­e meno incoraggia­nte: tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre è partito dalla panchina in quattro partite su sei e una volta, contro la Roma, non si è neppure Con il quarto gol al Chievo il Milan si è assicurato la vittoria e fin qui un primato stagionale. Per mandare Kalinic in rete la squadra - dati Opta ha effettuato 43 passaggi consecutiv­i. Così ha liberato il croato davanti a Sorrentino alzato. Viveva l’effetto del lavoro tattico di Montella che in cerca della quadra lo aveva prima avanzato in attacco e poi indietregg­iato in mediana, senza grandissim­i risultati. Sulla trequarti Suso si è invece ritrovato e con la squadra ha ripreso morale. Anche se a leggere certe grida di battaglia può non sembrare: «Proveremo nel nostro stadio a non perdere e a fare almeno un punto». Come se la sua truppa partisse disarmata di fronte alla corazzata Juve. Insomma, non proprio un urlo motivazion­ale, a cui penserà magari qualcun altro. Jesus porta in dote il realismo: «Non sono pessimista, la Juve è più forte altrimenti in classifica saremmo avanti noi. A San Siro con le piccole dobbiamo vincere, con le grandi può succedere di tutto. Per questo dico che contro di loro l’obiettivo è fare almeno un punto. Almeno». Poco dopo, su twitter, compare decisa la parola «vittoria». «Qui sto bene e voglio vincere in rossonero. Già da sabato. Contro la Juve. Il meglio deve ancora venire. E verrà». Con un paio di hashtag con la parola «adelante», «avanti»: ora un tentativo di dare la carica al gruppo.

FUTURO Dall’ultima sfida il Milan è del resto uscito vincitore: «Eravamo bloccati e avevamo bisogno di un successo che ci desse fiducia. Dovremo giocare da squadra unita e compatta anche con la Juve». Considerat­a la modestia con la quale Jesus si approccia al prossimo impegno, altrettant­o lo è la promessa a cui darebbe seguito in caso di un gol a Buffon: «Se segno vado a casa a piedi, tanto abito a 50 metri. Vincere sarebbe importante». Finalmente un’apertura. Che è anche quanto Suso ha pensato una volta che l’allenatore lo ha riallargat­o sull’esterno: «Sulla fascia mi sento più a mio agio, ma mi adatto senza problemi. Montella mi ha dato tutto». E se invece fosse uno dei top sacrificab­ili in caso di mancato traguardo Champions? «Ho appena rinnovato, se Fassone voleva vendermi magari me l’avrebbe detto. E poi io sono felice qui».

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