Suso sceglie il voto «Se batto la Juve vado a casa a piedi»
Jesus: «Tanto abito a 50 metri da San Siro... Vogliamo almeno un punto. Grazie, Montella»
Suso è diventato Susito per come se l’è coccolato Bonucci sui social nel viaggio di ritorno in pullman da Verona. La declinazione spagnola non serviva tanto a richiamare la provenienza del giocatore, quanto per esaltarne il genio: Jesus è partito da Cadice, Andalusia, ed è arrivato fino alla Roja, la nazionale dei talenti. Finora è stato in verità solo convocato, senza la soddisfazione del gran debutto: potrebbe succedere a novembre quando la Spagna affronterà Costa Rica e Russia in amichevole e, con tutta probabilità, Jesus farà parte del gruppo. Per il momento che sta vivendo con il Milan sarebbe la più scontata delle conseguenze: mercoledì sera ha trascinato la squadra alla vittoria sul Chievo con un gol, un cross deviato, un’azione avviata e un’altra rifinita con il quarantaduesimo passaggio dei quarantatré consecutivi che hanno portato il Milan in porta. Grazie al solito mancino a giro ha mantenuto staccato Kalinic nella classifica dei cannonieri milanisti in A: Suso comanda a quattro. Altri numeri provano lo stato di grazie e forse la maturità ormai raggiunta: per gol da fuori area in tutti i cinque maggiori tornei europei Suso (a quota tre) è secondo a meno uno da Dybala. Anche così ci si avvia alla sfida contro la Juve. Le 25 conclusioni tentate da fuori lo pongono sempre al secondo gradino del podio, stavolta dietro solo a un certo Messi. Sembra arrivato in Italia una vita fa e invece Jesus ha 23 anni e un’esperienza più o meno consolidata in tre campionati: in A con Milan e Genoa, in Premier con il Liverpool e in Liga con l’Almeria.
REALISIMO Suso ha rilanciato il Milan e anche se stesso, dopo un periodo decisamente meno incoraggiante: tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre è partito dalla panchina in quattro partite su sei e una volta, contro la Roma, non si è neppure Con il quarto gol al Chievo il Milan si è assicurato la vittoria e fin qui un primato stagionale. Per mandare Kalinic in rete la squadra - dati Opta ha effettuato 43 passaggi consecutivi. Così ha liberato il croato davanti a Sorrentino alzato. Viveva l’effetto del lavoro tattico di Montella che in cerca della quadra lo aveva prima avanzato in attacco e poi indietreggiato in mediana, senza grandissimi risultati. Sulla trequarti Suso si è invece ritrovato e con la squadra ha ripreso morale. Anche se a leggere certe grida di battaglia può non sembrare: «Proveremo nel nostro stadio a non perdere e a fare almeno un punto». Come se la sua truppa partisse disarmata di fronte alla corazzata Juve. Insomma, non proprio un urlo motivazionale, a cui penserà magari qualcun altro. Jesus porta in dote il realismo: «Non sono pessimista, la Juve è più forte altrimenti in classifica saremmo avanti noi. A San Siro con le piccole dobbiamo vincere, con le grandi può succedere di tutto. Per questo dico che contro di loro l’obiettivo è fare almeno un punto. Almeno». Poco dopo, su twitter, compare decisa la parola «vittoria». «Qui sto bene e voglio vincere in rossonero. Già da sabato. Contro la Juve. Il meglio deve ancora venire. E verrà». Con un paio di hashtag con la parola «adelante», «avanti»: ora un tentativo di dare la carica al gruppo.
FUTURO Dall’ultima sfida il Milan è del resto uscito vincitore: «Eravamo bloccati e avevamo bisogno di un successo che ci desse fiducia. Dovremo giocare da squadra unita e compatta anche con la Juve». Considerata la modestia con la quale Jesus si approccia al prossimo impegno, altrettanto lo è la promessa a cui darebbe seguito in caso di un gol a Buffon: «Se segno vado a casa a piedi, tanto abito a 50 metri. Vincere sarebbe importante». Finalmente un’apertura. Che è anche quanto Suso ha pensato una volta che l’allenatore lo ha riallargato sull’esterno: «Sulla fascia mi sento più a mio agio, ma mi adatto senza problemi. Montella mi ha dato tutto». E se invece fosse uno dei top sacrificabili in caso di mancato traguardo Champions? «Ho appena rinnovato, se Fassone voleva vendermi magari me l’avrebbe detto. E poi io sono felice qui».