La Gazzetta dello Sport

Sorrisi, modulo e Badelj leader L’effetto Pioli rilancia la Viola

A sinistra, Simeone e Babacar sulla corda, feeling con Corvino: con sei mosse il tecnico ha scosso la Fiorentina

- Luca Calamai FIRENZE

Stefano Pioli, 52 anni, allena la Fiorentina da questa estate. La scorsa stagione è stato all’Inter da novembre sino a maggio

Il Normal One può voltarsi indietro e sorridere. Dopo quasi 4 mesi di lavoro è riuscito a portare la Fiorentina dove sperava: ai margini della zona Europa. É stata una corsa a ostacoli. Che Stefano Pioli ha affrontato con il suo stile, con le sue idee, con la sua passione. Da quando, nei primi giorni di ritiro a Moena, non poteva disputare le partitelle perché non aveva 22 giocatori a disposizio­ne; fino al 3-0 rifilato a un Toro che ha un monte stipendi più alto e obiettivi più ambiziosi. Costruendo un progetto tattico che sta prendendo corpo e anima. Una rivoluzion­e in 6 mosse. 3

1: NUOVO MODULO

«Ho tanti trequartis­ti, vorrei creare le condizioni per schierarne il più possibile». Pioli è partito da questa riflession­e e da un 4-23-1 che aveva due aspetti che non funzionava­no: un centrocamp­o incapace di costruire

gioco e di proteggere la difesa e un Benassi proposto da esterno offensivo o da rifinitore. Il tecnico viola ha capito che così non andava ed è passato al 4-3-3. Benassi riportato nel suo territorio di caccia ha cominciato a fare la differenza e la squadra ha trovato il giusto equilibrio.

2: CHIESA A SINISTRA

Federico, il bimbo d’oro viola, può giocare su entrambe le fasce. Ma Pioli ha avuto un’intuizione giusta: partendo da sinistra e rientrando sul piede destro può fare molto male. L’ultimo Chiesa garantisce gol e assist.

3: SIMEONE E BABACAR

Il Cholito è il titolare. Ma il tecnico è riuscito a non perdere per strada il senegalese, formidabil­e nel rapporto minuti-gol. Ora la Viola ha due attaccanti che, in futuro, potrebbero anche giocare insieme.

4: FEELING CON CORVINO

Pioli a luglio ha messo la sua faccia a difesa del mondo Fiorentina. Società compresa. Non solo. Lui ha un grande rapporto con Corvino. Si stimano. Si ascoltano. Così quando ad agosto il tecnico ha segnalato dei problemi il responsabi­le dell’area tecnica ha capito che serviva qualcosa in più. E con tre guizzi ha portato Pezzella (futuro uomo mercato), Thereau (prezioso per gol ed esperienza) e Laurini che ha coperto un ruolo vacante (terzino destro).

5: BADELJ LEADER

«Se sono rimasto a Firenze il merito è di Pioli». Il croato aveva la valigia pronta ma il tecnico viola lo ha conquistat­o con le sue idee e il suo equilibrio. Oggi Badelj è uno dei migliori «acquisti» della Fiorentina.

6: LA FIORENTINA DI TUTTI

L’ultima mossa vincente è stata la politica del sorriso. Fin dal suo primo giorno di lavoro Pioli si è messo a disposizio­ne dei tifosi. Sempre pronto per autografi o selfie. Per creare un clima nuovo ha anche aperto le porte del centro sportivo ai giornalist­i per una lezione di tattica e presto permetterà ai tifosi di seguire un allenament­o al mese. Un’operazione simpatia che sta pagando, anche se il Normal One non vuole illudere nessuno. «Questo è un anno di assestamen­to, poi penseremo all’Europa». Parla chiaro. Quello di cui Firenze aveva bisogno.

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