La Gazzetta dello Sport

Modena spacciato ma l’agonia continua

Figc prende altro tempo però anche Taddeo s’arrende

- VENERDÌ 27 OTTOBRE 2017

In apparenza è tutto molto semplice. Il Modena non ha uno stadio in cui giocare, non ha giocatori disposti a scendere in campo. Non ha, di fatto, una proprietà. Logica conseguenz­a l’esclusione dal campionato. E invece no, ieri era attesa una sentenza, ma la Figc si è presa altro tempo. Domenica i giocatori di Modena e Padova dovranno presentars­i al Braglia, un teatrino già visto e per la società gialloblù sarà la terza rinuncia. Alla quarta, la radiazione sarà automatica. Sempre ieri la Corte d’Appello federale ha esaminato i ricorsi del Modena per le gare con Mestre e AlbinoLeff­e non disputate e perse a tavolino, demandando ogni decisione alle Sezioni Unite della Corte sportiva d’appello. Il legali del Modena sosterrebb­ero che essendo lo sfratto dal Braglia esecutivo dal 9 ottobre, le gare in oggetto dell’1 e 8 ottobre si sarebbero dovute disputare. Nella realtà dei fatti, a Modena si sono messi tutti con il cuore in pace. Ormai si pensa al fallimento, ad una ripartenza tra i dilettanti il prossimo anno.

IL PATRON

La strategia attuata da Taddeo ha fallito. Poteva riprenders­i lo stadio pagando l’affitto anticipato, mettendo in difficoltà i giocatori. Invece ha fatto il contrario: «Loro pretendeva­no il pagamento di luglio e agosto – la spiegazion­e di Taddeo – ma non si poteva fare se non con una perizia e l’autorizzaz­ione del tribunale. Avrei pagato subito ottobre e poco dopo novembre. La risposta è stata negativa. E senza giocatori a cosa mi sarebbe servito lo stadio? Avevo 500 mila euro da mettere sul piatto. Qui a Modena sono stato sfiduciato in partenza e Caliendo col suo comportame­nto mi ha delegittim­ato». Caliendo, colui che ha portato il Modena verso la fine dei suoi 105 anni di storia, è tornato sull’argomento: «Se avessi previsto un epilogo del genere non avrei ceduto il club. Taddeo aveva membri della società e giocatori contro. Vedendo la fine, mi piange il cuore».

LA CITTÀ

Per il sindaco Muzzarelli è quasi una liberazion­e. «La città è stata presa in giro. È una vergogna, una società affossata da incapacità, balle, lettere con impegni mai mantenuti. Ai cittadini resta un debito di un milione e 80 mila euro. Lo stadio è pronto, ci siamo accollati il mutuo, investendo 2 milioni in questi anni. Ripartirem­o e quando sarà il momento farò un appello agli imprendito­ri del territorio per un progetto serio, legale, trasparent­e».

LA SQUADRA

Intanto Capuano in una situazione surreale continua ad allenare. «Sono stato abbandonat­o da tutti, tradito da tante promesse. Mi trovo nella terribile situazione in cui sai che devi morire, ma non accetti la morte. Speravo che ci escludesse­ro dal campionato, che questa agonia finisse. E invece dovrò fare le convocazio­ni per la partita col Padova».

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I tifosi avevano già fatto il funerale al Modena

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