La Gazzetta dello Sport

Marquez «Sì, non sono mai stato forte come adesso»

2014 vinsi di più ma la Honda era la moto più veloce ora non è così»

- Giovanni Zamagni SEPANG

Va bene che è abituato, va bene che 33 punti rappresent­ano un bel vantaggio, ma la calma di Marc Marquez è sorprenden­te. Se è apparenza lo può sapere solo lui; da fuori quello della vigilia del GP che potrebbe consegnarg­li il quarto titolo in cinque anni in MotoGP, il sesto in assoluto, è un Marquez sereno, tranquillo e serafico. Insomma, il solito Marc. «L’obiettivo è provare a fare come sempre, con la stessa mentalità», ragiona ad alta voce, mettendo un po’ di enfasi sul «provare», come se dovesse auto caricarsi per trovare un po’ di adrenalina in una vigilia fin troppo piatta. «In realtà, è un po’ differente dal solito, non è un GP come un altro», puntualizz­a cercando di essere convincent­e. Comunque sia, Marquez sa gestire benissimo certe situazioni: non è l’unico campioniss­imo a riuscirci, ma lui lo fa particolar­mente bene. Un altro punto a suo favore: difficile metterlo sotto pressione. Dovizioso c’è riuscito in più di un’occasione quest’anno, ma, per il momento, non è stato sufficient­e: bisogna fare ancora di più per scalfire la sicurezza di questo pilota. E dopo il disastro di Phillip Island, ad Andrea non basta più vincere: il 2o posto darebbe a Marquez il titolo.

TATTICA

Marc lo sa bene: non a caso, le sue dichiarazi­oni della vigilia non puntano verso un’altra vittoria, ma sono orientate verso un GP di contenimen­to. Si fa per dire, naturalmen­te: stiamo pur sempre parlando di Marquez. «In prova tenterò di fare come sempre, di spingere al massimo, ma in gara vedremo come va, come sarà il meteo, che sensazioni avrò. Qui ci sono tanti piloti competitiv­i e che sono stati rapidi nei test invernali, e questa non è la mia pista preferita. Anzi, qui spesso abbiamo fatto fatica, con tanti alti e bassi, ma adesso la mia Honda è molto diversa e più competitiv­a». Anche se siamo a Sepang, non si può fare a meno di tornare al GP d’Australia: in una gara così, Marquez si è esaltato. «L’ho rivista, è stata veramente bella e avvincente, con tanti sorpassi e contatti: sono orgoglioso di aver fatto parte di quella sfida», racconta visibilmen­te divertito. Secondo il pilota della Honda, in Australia non si è superato il limite («è vero, ci sono state parecchie “sportellat­e”, ma nei regolament­i: siamo tutti piloti esperti, capaci di gestire certe situazioni»), ma in Malesia spera che sia un po’ differente.

PRUDENZA «Gare come quella di Phillip Island mi piacciono moltissimo, ma qui preferirei un GP più tranquillo… Bisogna stare attenti a non fare errori, a tenersi un po’ di margine: l’obiettivo, qui come a Valencia, è prima di tutto finire la gara». Chissà se è veramente così: intanto si può cominciare a fare un bilancio generale. Quello del 2017 è il Marquez migliore di sempre? Secondo Dovizioso è probabile e anche Marc è d’accordo. «Nella prima parte della stagione non sono stato fantastico, ma ho imparato ancora qualcosa e nelle ultime gare ho fatto un passo in avanti. Nel 2014 avevo vinto 10 gare consecutiv­e, ma quell’anno la mia Honda era nettamente la moto migliore in gara. Quest’anno non è avvenuto così: allora forse sì, si può dire che sono il miglior Marquez di sempre». Quasi impossibil­e battere uno così.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy