La Gazzetta dello Sport

Dovizioso «Mi criticano? Li ho abituati troppo bene»

Una gara flop e si scorda quanto fatto di buono. Non chiedo alleanze per il titolo»

- Paolo Ianieri INVIATO A SEPANG (MALESIA)

La gente, forse, non si rende conto che sto lottando contro uno che nelle ultime dieci gare è salito nove volte sul podio, vincendone cinque e che, l’unica volta che non ci è riuscito, è perché ha rotto il motore». Andrea Dovizioso ci tiene a mettere i puntini sulle «i» nella giornata che apre il weekend di Sepang, penultimo appuntamen­to di un Mondiale che, dopo il weekend difficile di Phillip Island, lo ha visto scivolare a 33 punti da Marc Marquez. E, dopo i commenti di chi lo ha criticato per il 13° posto australian­o in una gara dove peraltro tutte le Ducati sono andate davvero malissimo («la gente non dà più valore al tempo, passi “from hero to zero”, come dicono gli inglesi, da un giorno all’altro, conta l’ultimo risultato, il resto viene dimenticat­o immediatam­ente»), Andrea non si tira indietro nel replicare. «Quest’anno siamo andati talmente bene da aver modificato la realtà e la percezione della gente, che si è abituata a vederci davanti. Ma, onestament­e, basta guardare ai risultati degli altri per capire che cosa abbiamo e che cosa stiamo facendo. Per molti la Ducati è la moto migliore sullo schieramen­to. Non è propriamen­te vero, ma è anche merito dei miei risultati, e mi fa molto piacere aver trasmesso questa cosa anche a chi le moto le guarda solo in tv, è una gran bella soddisfazi­one».

NO FAVORITO Qui, dove un anno fa divenne il nono vincitore della stagione, Dovizioso è obbligato a finire davanti a Marquez per provare a rimandare il Mondiale all’ultimo atto di Valencia (12 novembre). «Devo pensare che è possibile, provarci fino alla fine. Sono rilassato e contento, non ho quasi niente da perdere e tirerò fuori il massimo. Aver vinto lo scorso anno non è una garanzia, per tutti la Ducati qui è la moto migliore, ma in realtà sull’asciutto non siamo mai andati forte. Però mi aspetto di essere competitiv­o, tranne Phillip Island lo siamo stati su ogni pista, e magari il tempo birichino ci darà una mano».

MARC PIÙ DI HONDA Di sicuro, di fronte si troverà un Marquez che non penserà troppo a gestire questa penultima gara iridata. «Marc tutta la stagione è spesso andato oltre, ma uno come lui porta a casa il risultato. Di sicuro in prova non sarà conservato­re, poi in gara deciderà in base a quel che succede. Non so se sia il miglior Marquez di sempre, prima di quest’anno non mi sono mai giocato le vittorie con lui, però direi di sì, perché la sua è l’unica Honda sempre davanti. È in uno stato di forma pazzesco, ma fino all’ultima gara eravamo a 11 punti…».

GIOCHI DI SQUADRA Vincere, domenica, potrebbe non bastare, visto che allo spagnolo della Honda basterà perdere fino a otto punti per portarsi a casa il titolo mondiale. Serviranno alleati, quindi («che però, come a Phillip Island, se non sei veloce si mettono in mezzo»), magari finalmente Jorge Lorenzo riuscirà a dargli una mano, anche se Andrea per primo mette le mani avanti sull’argomento. «Non sono tanto favorevole a queste manovre. Questo resta uno sport individual­e, lavorerò per portare a casa il massimo, ma non mi attaccherò certo a queste cose». Difficile non ammirare in maniera profonda una persona così.

 ?? MILAGRO ?? Marquez domenica diventa campione con una gara di anticipo se: vince o arriva 2o; è 3o o 4o e Dovi non vince; è 5o, 6o, 7o o 8o e Dovi non fa meglio di 3°; se Dovi non è nei primi 7 Andrea Dovizioso, 31 anni; a destra Marc Marquez, 24 IL DIVAR IO I...
MILAGRO Marquez domenica diventa campione con una gara di anticipo se: vince o arriva 2o; è 3o o 4o e Dovi non vince; è 5o, 6o, 7o o 8o e Dovi non fa meglio di 3°; se Dovi non è nei primi 7 Andrea Dovizioso, 31 anni; a destra Marc Marquez, 24 IL DIVAR IO I...

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