Verstappen non si piega: «Sbagliato punirmi»
«No, non ho cambiato idea». Max Verstappen non fa retromarcia rispetto a domenica. «La decisione di penalizzarmi ad Austin è stata sbagliata. Molti piloti sono andati oltre i limiti della pista, ma solo io sono stato punito. Normale che fossi arrabbiato. E’ vero, a caldo ho usato parole sbagliate. Però non ho offeso nessuno, non ho fatto nomi di commissari e non ne farò oggi». Si sbagliava chi pensava che il ragazzino terribile della F.1 si sarebbe fatto imbavagliare. Verstappen è di un’altra pasta. E perciò, seppure abbia 20 anni, somiglia tanto a Lewis Hamilton, il pilota più carismatico dei GP. «Per me è molto importante potere esprimere le mie opinioni — dice Max —. Questo sono io, non so fingere». FIA Il sorpasso su Kimi Raikkonen a tre curve dalla fine del GP degli Usa è stato un pezzo di bravura. Ma chi doveva giudicare è stato fiscale nel sanzionare Verstappen, al contrario della tolleranza usata con Bottas, Raikkonen e Vettel, andato con quattro ruote oltre la linea bianca nel superare al via Hamilton. «I commissari — aggiunge Verstappen — non ci hanno dato alcun avvertimento». Ma la Fia ieri ha difeso la decisione perché «nel caso di Verstappen il vantaggio derivante dalla manovra è stato duraturo», come ha spiegato Charlie Whiting. Episodio chiuso senza strascichi disciplinari. Fernando Alonso a gennaio parteciperà alla 24 Ore di Daytona con una Ligier JS P217: «Una gara simile forse la farei — ha detto Max —, ma solo con mio papà».