Theodore illumina Milano rimonta e stende il Barça
Di Goudelock, l’Olimpia va subito sotto di 15 Pianigiani: «Abbiamo dimostrato di avere un’anima»
Senza il gemello Goudelock, fermato da un lieve stiramento rimediato a Madrid (a Tel Aviv dovrebbe esserci), Jordan Theodore si sdoppia firmando il primo squillo di Milano in Eurolega. Sono suoi i 9 punti che, negli ultimi cinque minuti, sfibrano la resistenza del Barcellona. Sua è la regia che obnubila le capacità di Heurtel e mette il sigillo a qualcosa di prestigioso, formidabile, inaspettato. Un’impresa che mancava da tempo immemore, capace di evocare coriandoli di storia e il mito del fiero guerriero. «Sono contento – dice Pianigiani – per i miei giocatori che meritavano di sbloccarsi in Eurolega nonostante il calendario infame, per la qualità del gioco che abbiamo espresso giocando faccia a faccia con le migliori squadre d’Europa ma non portando a casa niente. Questa vittoria non cambia nulla, eravamo pronti a iniziare 0-4 o 0-5. Sapevamo di dover rimescolare le carte per la mancanza di Goudelock chiedendo a tutti una partita di lacrime e sangue perché dopo Madrid eravamo veramente morti. Abbiamo dimostrato di avere un’anima».
MESSIA Theodore intanto è probabilmente il playmaker che Milano aspettava come il messia. Un concentrato di classe, atletismo e leadership, ma vista, in quel ruolo, in tutta l’era Armani, squadre scudettate comprese. Sembrava patire l’atletismo di questo livello di eccelenza e invece ieri, pur facendo gli straordinari (quasi 34 minuti), ha piallato chiunque gli si parasse davanti. Un capobranco a cui tutti sono andati dietro, a cominciare da Kalnietis, praticamente perfetto, finalmente il sosia di quello che di solito gioca con la Lituania, poi le due torri, Gudaitis e Tarczewski, che mettono nel sacco pure 19 rimbalzi contro i 12 di tutto i lunghi catalani.
PISTOLERO Senza la canna fumante del suo pistolero più spietato, Milano deve inventarsi equilibri offensivi non proprio immediati. Ci mette 15’ l’Armani a trovare la miscela giusta, dopo aver mischiato tutti gli esterni con rapide e furiose rotazioni, pagando dazio. L’orrido 5/18 da due, sintomo di un’aridissima capacità di arrivare a canestro, viene mortificato dall’eterno Navarro che, con 11 punti quasi d’un fiato (5’40”), annega a -14 (23-37) una brutta Milano anche in difesa. Intanto son già passati per le armi Cinciarini e le comete Abass e Fontecchio. Pianigiani però insiste col doppio playmaker e infila la sequenza giusta, con Theodore e Kalnietis a cui aggiungere la duttilità tattica di Bertans. Senza Goudelock il bastone del comando passa all’ex regista del Banvit che comincia a spiattellare lezioni di regia. Mette in ritmo un po’ tutti, il prode Theodore, soprattutto l’animalesca energia di Tarczewski. Così Milano restituisce il 12-0 subìto in precedenza impattando sul 3939, cinque minuti da sogno «Il momento decisivo – riflette Alonso – eravamo in controllo e li abbiamo fatti rientrare». I virtuosismi individuali però non sarebbero sufficienti a piegare la resistenza catalana, senza quel salto di qualità difensivo che costringe gli avversari a soli 35 punti nella ripresa. Certo, Milano non scappa mai, nonostante le invenzioni di Theodore e un quintetto con quattro esterni piuttosto performante, anzi riesce quasi a bruciare il +7 infiocchettato a due minuti dalla sirena quando Moerman e Ribas stoppano con le triple la carestia offensiva. Ma non è tempo di regali. Se non per la gente del Forum.