«Pilota intelligente Morbido sfonderà anche in MotoGP»
Capo della Honda: «Però lì bastano pochi decimi e sei dietro» La morte di Kiefer
La situazione, per il momento, è sotto controllo. «Sono sereno, stiamo lavorando bene. In gara, però, so che sarà diverso», spiega Franco Morbidelli con la solita calma apparente, secondo dopo le libere. Domani può arrivare il titolo della Moto2: gli basterà non perdere più di quattro punti da Thomas Luthi, l’unico che, aritmeticamente, può ancora batterlo. Nel 2018 i due saranno compagni di squadra in MotoGP, nel team Marc VDS, l’attuale squadra di Morbidelli. Sono tante le aspettative per Franco, che ha dimostrato talento e intelligenza: in tanti sono convinti che possa fare bene anche nella massima cilindrata. «È molto difficile fare previsioni quando un pilota cambia categoria. Prendiamo due campioni del mondo della Moto2: Tito Rabat ha fatto una gran fatica, mentre Johann Zarco sta facendo benissimo», ragiona Livio Suppo, team principal Hrc. In effetti, la MotoGP è così complicata che non è scontato che un pilota, per quanto bravissimo, possa fare bene. Suppo spiega: «Premesso che quelli che vanno forte solitamente lo fanno con qualsiasi moto, in MotoGP oggi bastano pochi decimi per essere molto indietro: uno abituato a stare nelle prime posizioni potrebbe anche farsi prendere dallo sconforto». Detto questo, anche Suppo è convinto che Morbidelli possa fare bene: «Quelli troppo istintivi fanno più fatica, mentre Franco non ha solo talento, è un pilota intelligente». Morbidelli, nel 2018, avrà una Honda, ma non l’ultima evoluzione: la Casa giapponese ha deciso di affidare ai team satelliti la RC213V versione 2017.
TRAGEDIA Giovedì notte un lutto ha fatto piangere il paddock: Stefan Kiefer, 51enne, proprietario assieme al fratello dell’omonimo team in Moto2, è deceduto in hotel per un infarto. La squadra ha abbandonato la Malesia.