La Gazzetta dello Sport

MONTELLA «NOI ALLA PARI LA DIFFERENZA? SOLO HIGUAIN VEDO BIGLIA POCO SERENO»

- Alessandra Gozzini MILANO

Via la risata che i tifosi gli contestano dalla tv quando la serata è già compromess­a. Se Montella sorride, spesso anche dopo una sconfitta, è per riflesso nervoso. Un riso beffardo, perché così considera le sconfitte con le big incontrate a San Siro: perdere con la Roma, nel derby e ieri con la Juventus è stata tutto sommato una beffa. «Abbiamo sempre giocato alla pari e a volte, come con la Roma, anche meglio». Detto con aria cupa e contratta. Stavolta il dispiacere e la tensione gli si leggono in faccia: parla con espression­e accigliata e muove i soli muscoli della fronte. Tutto unito al nervosismo nel tunnel a fine primo tempo. Un presagio? Non sembrerebb­e. Ieri la società, con cui ha svolto il solito briefing, non è intervenut­a dopo la partita. Ma prima gli era stata vicino come se il risultato dell’anticipo non fosse decisivo per la sua sorte: mentre l’a.d. Fassone spiegava in tv che Vincenzo «si toglierà i sassolini dalle scarpe», sottinteso che avrà il tempo per farlo, il d.s. Mirabelli sedeva in panchina a fianco dell’allenatore, sulla cui testa ci sono sempre le ombre di Sousa e Mazzarri. CENTO MILIONI Alla vigilia Montella era ottimista e le buone sensazioni restano: «C’è stato l’approccio, un quarto d’ora eccezional­e e in generale una partita alla pari. È la sera in cui sono più arrabbiato». I numeri sostengono l’impianto: il Milan ha doppiato la Juve nei tiri da dentro l’area e vince nella percentual­e dei passaggi riusciti e del possesso palla. «La differenza l’hanno fatta un campione e qualche centimetro: Higuain ha preso il palo interno e ha segnato, Kalinic quello esterno ed è finita fuori. Gonzalo è un fuoriclass­e, si è inventato due gol e infatti non tutti possono permetters­elo». Altri numeri sono facili da mettere insieme: Gonzalo è costato alla Juve 90 milioni, l’attacco rossonero, tra Silva, Kalinic, Calhanoglu e Borini, più o meno altrettant­o. Non era allora il caso di investire in unico grande centravant­i? Montella replica ancora più deciso: «I giocatori da 100 milioni vogliono giocare la Champions e giocare per vincerla. Io resto felice del mercato che è stato fatto in estate, ci sono giocatori affermati e altri, giovani e magari poco sereni in questo momento, di sicuro potenziale. Anche Biglia in realtà lo vedo poco tranquillo». L’attacco intanto resta a secco: niente gol nelle ultime tre gare casalinghe e niente gol su azione da metà settembre (con l’Udinese, visto che con la Spal furono due rigori). Alla vigilia Montella aveva invitato la «Fortuna» ad accomodars­i a San Siro e ieri ha rinnovato l’appello: «La squadra in campo sa cosa fare. Ma deve girarti bene. Così anche i centimetri si azzererann­o e potremo fare un filotto per riprenderc­i quello che stiamo lasciando. Dalla settimana mi aspetto le giuste motivazion­i per andare a vincere ad Atene e in casa del Sassuolo».

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