La Gazzetta dello Sport

DUE GRANDI CHE VOLANO MA SENZA ENTUSIASMO

- di NICOLA BINDA

L’abbiamo definito una bottiglia di champagne pronta a esplodere, poi una coppia di dadi che rotolano per regalare l’ennesima combinazio­ne. Stavolta il campionato, per 20 minuti, sembrava spento, stanco dopo il secondo turno infrasetti­manale, bloccato. Invece, dopo il gol di Modolo, è ricomincia­ta la rumba. Sembrava un flipper con il multiball, quando le palline rimbalzano da tutte le parti e non sai più dove guardare. Pazzesco, divertente, imprevedib­ile. Mancano ancora tre partite, è inutile fare confronti statistici, ci limitiamo alle sensazioni: non ci sono ancora certezze in questo torneo.

Alla fine abbiamo l’ennesima novità in vetta. Adesso comanda il Palermo, che ancora certezza appunto - non è, ma è un segnale. Perché la squadra di Tedino cresce, prende corpo e sostanza, può davvero mettere in riga tutti. Ha un Nestorovsk­i che sta facendo il marziano, dopo gli abbozzi della stagione scorsa. E si può permettere assenze e infortuni, perché ha già un impianto di gioco e un’idea di calcio efficaci. Ma allora, perché non è una certezza? Semplice, perché manca il contesto. Non si vince con l’indifferen­za, non si va lontano senza entusiasmo. Soprattutt­o in una piazza così, dove il pubblico - a questo livello può anche fare la differenza. Invece la pur comprensib­ile polemica con Zamparini si rivela un autogol, perché chi ci rimette (o rischia di farlo) è la squadra, del tutto incolpevol­e per quella frattura con i tifosi.

Lo stesso discorso vale per il Bari. Che prima di tutto colpisce per come è spietato e vincente in casa, quanto fragile e impalpabil­e in trasferta. Per i tifosi però non conta il volto felice, quello che li segna è quello negativo. E anche al San Nicola, come al Barbera, s’è registrato un minimo di paganti che decisament­e stride con il rendimento delle squadre. Se disamore sarà fino in fondo, dunque, sarà difficile convincers­i sulle potenziali­tà di queste due big. Perché le rivali hanno i loro problemi (Empoli e Frosinone sono troppo discontinu­i per pensare di isolarsi in vetta) ma di sicuro vivono in un clima molto più entusiasta e caloroso. In ogni caso, loro e le altre non stanno a guardare. La Salernitan­a, zitta zitta, è lì. Oggi il Parma può salire al secondo posto. In molte sono a ridosso della vetta. Il flipper suona e non va in tilt.

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