La Gazzetta dello Sport

Tra Venezia e Frosinone botta e risposta da big

Nel primo tempo i gol di due difensori, poi una sfida bloccata La gioia di Inzaghi: «Sto riuscendo a fare il rompiscato­le della B»

- Guglielmo Longhi INVIATO A VENEZIA

Non si conoscevan­o e al primo appuntamen­to decidono di non farsi male. Venezia e Frosinone si annullano in una partita brutta oppure molto tattica, come dicono gli inguaribil­i ottimisti, oppure sporca, come ha spiegato Moreno Longo, ricordando a se stesso e agli altri che andare sotto di un gol al Penzo è sempre rischioso. Perché il Venezia costruito da Pippo Inzaghi è questo: gran difesa, attesa, contropied­e. Obiettivo: non far giocare l’avversario, e poi colpirlo.

DIFENSORI GOLEADOR Il Frosinone va sotto per una svagatezza collettiva: punizione dalla destra di Garofalo, che vede l’area intasata e appoggia a Bentivogli­o. Nessuno esce a contrastar­lo e lui tira, palo, la palla finisce a Modolo che mette dentro. E’ il minuto 19, ne passano tre e un altro difensore chiude la partita con abbondante anticipo: lungo cross da sinistra di Soddimo, che taglia tutta l’area, Domizzi e Garofalo sono disattenti, piattone al volo di Matteo Ciofani, secondo centro in 4 giorni. «Abbiamo pagato l’unico errore», si lamenta più volte Pippo a fine partita. Non prendere gol diventa una medaglia per l’ex attaccante (due in casa, uno solo su azione, questo), che infatti per limitare Soddimo schiera Bruscagin al posto di Zampano: nel paradosso c’è tutta la sua idea di calcio. «Volevo fare il rompiscato­le del campionato, credo che ci stia riuscendo». Al di là degli episodi, il Venezia ha comunque giocato una partita dignitosa, rischiando e concedendo poco e dimostrand­o nel finale di avere più gamba. Bentivogli­o ha fatto girare bene la squadra, Falzerano e Pinato l’hanno protetta. I problemi sono in avanti: Inzaghi ha smontato in tempi diversi le due coppie di attaccanti, ma con risultati scadenti. Male Zigoni-Marsura, leggerment­e meglio Geijo-Moreo. Sono dettagli: se vuole davvero fare il rompiscato­le, Pippo dovrebbe trovare un centravant­i che, almeno un po’, gli assomigli.

BASSO PROFILO Il Frosinone ha più qualità, ma dopo la reazione al gol di Modolo si è adattato troppo in fretta al basso profilo imposto dal Venezia. Impeccabil­e in difesa, scolastico a centrocamp­o con Gori e Maiello a stringere Bentivogli­o, ma pericoloso solo sulla fascia sinistra dove la spinta e la creatività di Soddimo hanno riempito il vuoto lasciato dalla parte opposta da un Ciano poco brillante. «Finalmente si torna alla normalità», ha detto Longo pensando alle 9 partite su 12 giocate in trasferta, anche per colpa del nuovo stadio di Frosinone che li ha costretti all’esilio di Avellino. Fine dell’alibi? Forse. Certo è che la sua squadra ha sofferto la fisicità e la compattezz­a del Venezia, senza far emergere la differenza dei valori. Ancora Inzaghi: «La più bella immagine è stato vedere i miei giocatori dispiaciut­i per non aver battuto il Frosinone».

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LAPRESSE I tecnici Moreno Longo, 41 anni del Frosinone e Pippo Inzaghi, 44, del Venezia prima della sfida

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