Napoli, il Sassuolo per tornare solo Mertens mette il Pipita nel mirino
Il belga gioca la gara numero 200 ed è a 12 gol da Pipita: 100 mila tifosi con Sassuolo e City per aiutarlo
Centomila presenze al San Paolo tra oggi e mercoledì: Napoli si veste a festa per il campionato e per la serata di gala con il City. Si respira un’aria particolare in città, del resto è così dall’inizio della stagione. Già in ritiro a Dimaro la squadra ha fatto il pieno di entusiasmo, lì si è ulteriormente cementato il «patto-scudetto» che ormai non vede coinvolti più soltanto i calciatori ma anche i tifosi. Se era prevedibile il pienone per la sfida tra Sarri e Guardiola, i cinquantamila annunciati a Fuorigrotta per la gara con il Sassuolo sono la certificazione di quanto da queste parti tutti credano nello scudetto. Ci crede anche il presidente De Laurentiis, che per la prima volta dall’inizio della stagione è atteso allo stadio visto che in serata sarà ai fornelli nel centro storico per «Cibo a regola d’arte». Fin qui non si è mai visto al San Paolo, dove però si è interrotta contro l’Inter la striscia di vittorie azzurre e quindi non ci sono più ragioni scaramantiche per saltare l’appuntamento di oggi.
MUTAZIONE GENETICA Un match, quello con il Sassuolo, importante per continuare a recitare il ruolo di lepre del campionato. A proposito di ruoli, è passato un anno in pratica da quando Dries Mertens ha esordito da centravanti titolare in campionato (contro l’Empoli il 26 ottobre del 2016) dopo lo spezzone giocato con la Roma da subentrante al posto di Gabbiadini e la prima assoluta lì davanti contro il Besiktas in Champions. Un anno vissuto intensamente dal belga che festeggerà le 200 presenze in azzurro. Dries sembra essere al culmine della sua «mutazione genetica»: con il Napoli ha giocato 148 volte da esterno segnando 38 reti, da quando si è spostato al centro dell’attacco ha realizzato 41 gol in 51 partite. Numeri da urlo, che gli hanno permesso di superare Savoldi nella classifica cannonieri «all time» del club. Adesso Mertens è lanciato alla rincorsa di Higuain (91), che ha sostituito nel ruolo ma soprattutto nel cuore della gente di Napoli.
INARRESTABILE Come Pipita anche Mertens ha una clausola rescissoria «pericolosa»: con 28 milioni di euro è «disponibile» come ha ritwitatto uno dei suoi agenti. Certo, Dries non è più un ragazzino ma sta vivendo davvero una seconda giovinezza ed è difficile immaginare che non ci siano club interessati alle sue prestazioni per una cifra così bassa. Discorsi che però passano oggi tutti in secondo piano perché l’unica cosa che interessa a Mertens è tener fede al patto di cui sopra e quindi vincere lo scudetto regalando ai tifosi una gioia attesa ormai da oltre ventisette anni. Un’impresa possibile se il Napoli continuerà a giocare in questo modo, con meccanismi ormai rodati che le avversarie hanno studiato ma non sono in grado di rendere inefficaci. Proprio Mertens, da questo punto di vista, è diventato il fulcro della manovra offensiva degli azzurri. Lo sfortunato Milik ha caratteristiche diverse e, quindi, a prescindere dall’infortunio del centravanti polacco, esiste un Napoli con Mertens ed uno senza. Ecco perché Maurizio Sarri non rinuncia mai al suo bomber, anche quando non sembra brillantissimo. Prima dell’exploit contro il Genoa, qualche dubbio sul suo stato di forma era legittimo. Mertens ha risposto come ormai è solito fare, vale a dire a suon di gol. Le prodezze di Marassi sono ancora negli occhi dei tifosi e anche in quelle dei suoi avversari, a partire ovviamente dai difensori del Sassuolo. Ormai tutti conoscono movimenti e giocate del belga, il problema è che nessuno riesce a fermarlo. Ora spetta a Cannavaro e soci l’arduo compito.