Vincenzo ora respira «Champions possibile E Gattuso è un amico...»
Montella aveva scelto un berrettino rosso per ripararsi dalla pioggia leggera ma stavolta sopra la sua panchina il cielo è sereno. Vincenzo potrà tornare a sorridere e almeno all’interno di Milanello a splendere il sole: la sosta doveva servire alla società per riflettere sul futuro della guida tecnica della squadra ma con la vittoria di ieri la discussione pare già risolta e i nuvoloni spazzati via. Già prima della partita aveva aperto l’ombrello Mirabelli, in campo lo hanno fatto Romagnoli e Suso. Il d.s.: «L’allenatore ha la nostra fiducia, lavoriamo tutti i giorni per far sì che questo progetto continui. Magari ci aspettavamo meno difficoltà, ma lavoriamo tutti insieme per andare avanti. Conte? Non guardiamo in casa d’altri, non ci interessa lui come nessun altro. Noi pensiamo solo alla nostra squadra, al mister e ai suoi collaboratori». Nel pre-gara Mirabelli era poi andato a sedersi, assieme all’a.d. Fassone, di fianco a Vincenzo. In campo era invece toccato a Romagnoli sbloccare una partita uggiosa come il tempo con un colpo di testa su azione d’angolo. Partita indirizzata quando era sembrato piovere sul bagnato: prima del quarto d’ora Montella era stato costretto a intervenire lanciando Abate al posto dell’infortunato Calabria. E di nuovo prima della sfida si era avuta notizia della presenza di Han Li a Stamford Bridge, lo stadio del solito Conte. David era a Londra per ragioni di sponsor, magari nella city c’è qualcuno interessato a investire nel Milan: il motivo era provato dalla presenza di Lorenzo Giorgetti, Chief Commercial Officer o più semplicemente il responsabile dell’area commerciale rossonera. Dunque nessun rovescio. Su Suso che ha poi chiuso la partita non servivano troppe previsioni: Jesus è un fedelissimo di Montella e con il solito mancino ha definitivamente rasserenato l’animo dell’allenatore.
OCCHI AZZURRI Alla fine, quando sullo stadio del Sassuolo non piove più, Montella può analizzare la serata. Le sue personali previsioni del tempo erano azzeccate. Milan vittorioso come a Verona contro il Chievo e lui – che ha sempre mantenuto i nervi saldi – in panchina a Napoli alla ripresa del campionato: «La partita è la fotografia della nostra stagione. Abbiamo iniziato con grande impegno ma dopo un’occasione concessa al Sassuolo abbiamo perso un po’ di sicurezza e in quel frangente la squadra non mi è piaciuta. Col passare del tempo abbiamo ricominciato a giocare e la vittoria è meritata. Sono contento del risultato e, in parte, anche della prestazione. Abbiamo il record di tiri in porta in Serie A e questo è sintomo che qualcosa di buono facciamo. Resto convinto che fino alla fine inseguiremo il nostro obiettivo». Che rimane, ribadito già alla vigilia del match, il quarto posto. Montella prosegue: «Dopo il Napoli abbiamo un cammino alla portata e nel ritorno gli scontri diretti possono essere ribaltati». Così Vincenzo è tornato più vivo, battagliero e – a suo dire più bello che mai: «Quella del funerale era solo una battuta, tutti vogliono vedere chi ti vuole bene e chi no. Gattuso è un amico, è stato pure lui messo in mezzo in questa situazione. Nella foto pubblicata dalla Gazzetta l’ho trovato più alto, nelle prossime sarò io a diventare più magro, con gli occhi azzurri e anche più sfinato in viso».