La Gazzetta dello Sport

INCROCIATI Ecco l’altalena argentina Ora Higuain fa il... Dybala

Inizio stagione il numero 10 era scatenato, ma adesso è in crisi Gonzalo ha superato il momento no: per lui 4 gol nelle ultime 3 gare

- Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO

protagonis­ta bianconero è stato Douglas Costa (2 pali) in combinazio­ne con Alex Sandro. Quando nella ripresa si è aggiunta la coppia De SciglioCua­drado, la partita è svoltata.

MONITI Resta tuttavia l’impression­e di una Juve che giochi sempre troppo la palla sui piedi, con i soli Matuidi e Cuadrado a muoversi negli spazi. Marchisio è rientrato (bene) a dare ordine eppure troppo spesso l’avvio era nei piedi non delicatiss­imi di Chiellini e Rugani. E così le passeggiat­e furiose di Allegri davanti alla panchina stanno diventando una scomoda consuetudi­ne. I moniti del tecnico — occhio a un altro Frosinone — sono rimasti inascoltat­i, visto che la Juve non ha gestito perfettame­nte il finale concedendo un tiro da brividi a Cataldi e un’ultima chance a Ciciretti. Pareggiare contro una squadra che ha toccato palla appena 3 volte in area bianconera (e zero nel primo tempo pur segnando) sarebbe stato davvero un maleficio da streghe.

Più che l’altalena invocata più volte da Massimilia­no Allegri, il gioco che va di moda di questi tempi in casa bianconera è il saliscendi argentino: quando a inizio stagione Paulo Dybala era alle stelle, Gonzalo Higuain era a terra, come una moto potentissi­ma ma con le gomme bucate; adesso il Pipita ha recuperato l’istinto da centravant­i seriale ed è schizzato in alto, mentre Dybala è andato in crisi dopo i due rigori sbagliati e si è ritrovato zavorrato a terra.

TIRI E GOL Ieri Paulo è uscito dallo Stadium in abiti borghesi, con il borsone pronto per raggiunger­e il ritiro della nazionale in una mano e il mate nell’altra; educato e disponibil­e come al solito (si è fermato a firmare maglie e autografi) ma senza il sorriso dei giorni da Re Mida, quando ogni pallone che toccava diventava oro. Quando toccò quota 10 centri in 6 gare di A, numeri da record. Pare un’eternità, succedeva solo un paio di mesi fa. Con il Benevento Dybala ha tirato nello specchio due volte, esattament­e quanto Higuain, solo che Gonzalo ha festeggiat­o il quarto gol nelle ultime tre partite, per Dybala è arrivata la terza gara in astinenza e la seconda sostituzio­ne di fila. I due argentini nella nuova stagione non sono mai stati in forma contempora­neamente e solo 3 volte hanno segnato nella stessa partita (contro Cagliari, Chievo e Spal).

DESTINI INCROCIATI Dybala cercherà di ritrovare la serenità con altri colori, quelli dell’Albicelest­e, nella speranza che il contatto con Messi gli restituisc­a un po’ della magia perduta, Higuain pure stavolta non è stato convocato, nonostante i gol e la condizione fisica ritrovata, e resterà a Vinovo come nelle due soste precedenti. «Dybala ha fatto buone giocate – la difesa di Allegri –, gli è mancato solo il gol. In momenti così conta fare le cose semplici e non forzare le giocate. Nel finale l’ho tolto perché mi serviva un centrocamp­ista in più, avevo bisogno di qualcuno che tenesse la palla e lui mi pareva stanco. Deve ritrovare brillantez­za e condizione». Deve recuperare anche la fiducia, com’era accaduto a Higuain: quando le cose non girano ogni particolar­e diventa un presagio negativo.

LE PUNIZIONI Dybala ha sprecato un’occasione su sponda di testa di Higuain, però poco prima Brignoli gli aveva negato il gol con una gran parata. Ha cercato la porta anche su punizione, ma poi ha lasciato che le altre due le tirassero Costa e Higuain. Fatto inusuale, visto che da destra le batte tutte lui. «E’ stata una sua scelta – ha spiegato Allegri —. La prima era lontana, sulla seconda ha voluto provare Higuain. Nel primo tempo però aveva calciato bene. Abbiamo molti giocatori che sanno tirare bene e questo è un valore aggiunto». Allegri si augura di riavere un Dybala più sereno. La negatività porta negatività, il Pipita lo sa e, anche se i due per un po’ saranno lontani, userà la sua esperienza per aiutare Paulo a uscire dalle tenebre. Ma stando ben attento a non finirci di nuovo dentro lui: basta saliscendi, la Juventus dopo la sosta (quando il calendario si farà più duro, con Barcellona, Inter e Napoli da affrontare), avrà bisogno di Paulo e Gonzalo al top per portare a termine l’operazione sorpasso sul Napoli e centrare gli ottavi di Champions.

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GETTY Paulo Dybala, 23 anni, un’altra giornata storta per l’argentino

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